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Corruzione, Paolo Maldini assolto anche in appello

L'ex calciatore era accusato di aver pagato un funzionario per evitare controlli fiscali

Matteo Legnani
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E' stato assolto anche in appello Paolo Maldini. L'ex calciatore del Milan e della Nazionale era accusato di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. I giudici della seconda Corte d'appello di Milano non hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Tiziano Masini, che aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi. Secondo l'ipotesi accusatoria, l'ex difensore rossonero avrebbe corrotto un funzionario dell'Agenzia delle entrate per evitare controlli fiscali a suo carico e soprattutto per ottenere una verifica illecita sull'esito di un'operazione immobiliare. Accuse da cui l'ex calciatore era stato già assolto nel processo di primo grado, in seguito al quale il pm Paola Pirotta aveva presentato ricorso. "Sono contento - ha detto - ma anche arrabbiato perché ho passato cinque anni di sofferenza. Non è stato piacevole per uno come me, che si reputa una persona onesta". Soddisfazione anche dall'avvocato Danilo Buongiorno, difensore dell'ex calciatore: "Per Paolo è finito un calvario. La Corte d'appello ha confermato ciò che sosteniamo da cinque anni, ovvero che Maldini non ha mai corrotto nessuno".

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