Manette per Berlusconi
Intorno a Silvio Berlusconi si ode un assordante tintinnio di manette. Nei giorni scorsi, sulla rivista della corrente sinistra della magistratura, è uscito un articolo critico nei confronti della decisione dei giudici di sorveglianza che ha concesso all'ex Cavaliere il beneficio dei servizi sociali. Troppo lieve la pena. Troppo scarse le ore da trascorrere con i malati di Alzheimer. Troppe invece quelle in cui è lasciato libero di fare attività politica. Dopo l'opinione di Md è arrivata quella di un'altra rivista vicina alle toghe, l'organo semiufficiale del partito dei manettari: MicroMega. Anche lì, identico appello. Ma come, ora che siamo finalmente riusciti a incastrarlo, invece di sbatterlo in galera e buttare la chiave, che fate? Gli date come condanna una passeggiata settimanale fra i nonni, consentendogli per il resto dei giorni di occuparsi di politica, tenere comizi, organizzare il partito? Non bastasse a far capire l'aria che tira, ecco arrivare il verbo di Marco Travaglio, il quale ieri sulle pagine del Fatto Quotidiano ha esordito nella sua rubrica dando completa adesione all'appello del compagno Paolo Flores d'Arcais, giudicando sacrosanto l'invito al Tribunale di sorveglianza affinché «spedisca il pregiudicato B. ai domiciliari, revocandogli l'affidamento ai servizi sociali prima che li trasformi nella solita pagliacciata elettorale». Clicca qui e leggi la versione integrale dell'editoriale di Maurizio Belpietro