Bonus Irpef, l'allarme dei tecnici del Senato: niente copertura per gli 80 euro
Le coperture per il taglio Irpef e gli 80 euro in busta paga non ci sono. Ad ufficializzarlo sono i tecnici del servizio Bilancio del Senato nella nota di lettura sul Dl Irpef in cui la misura è inserita. Il rafforzamento del prelievo fiscale concorre alle coperture del bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti con reddito lordo annuo tra 8mila e 24mila euro. Nel decreto, convertito in legge a fine aprile, l'aliquota fiscale è stata infatti innalzata dal 12 al 26% . E il pagamento (1,8 miliardi invece di 800 milioni) dovrà essere effettuato in un'unica tranche entro giugno, invece che in tre tranche come previsto dalle disposizioni sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia detenute dagli istituiti di credito varate a fine dicembre. Niente coperture - Nel mirino i tecnici del Senato mettono le coperture stimate dal tesoro e dal governo con l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: "L'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (dal 20 al 26%, esclusi i Bot per i quali resta al 12,5%, ndr) prevista nel Dl Irpef potrebbe comportare possibili effetti di sostituzione che la Relazione tecnica non sembra aver preso in considerazione e che dovrebbero comportare una revisione al ribasso nella stima delle maggiori entrate". Per i tecnici, infatti, "non sembra siano stati stimati possibili effetti sostitutivi che la nuova disciplina potrebbe determinare nelle scelte di investimento, ad esempio tra attività finanziarie nazionali ed estere, così come anche tra le prime e le attività reali (ad esempio immobili esteri o beni rifugio) a cui conseguirebbe un minor gettito". Allarme Irap - I tecnici del Servizio di Bilancio del Senato, nel dossier che accompagna il decreto di fatto smontano tutte le promesse del premier e le sue "televendite". Segnalano infatti che il minor gettito derivante dal taglio dell'Irap inserito nel dl Irpef potrebbe essere maggiore di quanto previsto dal governo e dalla Ragioneria nella relazione tecnica al provvedimento, pari quest'anno a circa 2 miliardi. Per i tecnici del Senato, infine, servirebbero anche "ulteriori informazioni circa il numero dei contribuenti per i quali il credito d'imposta potrebbe dar luogo ad un effettivo esborso (e quindi qualificarsi come "pagabile"). Chiarimenti... - Andrebbe perciò chiarito il conseguente ammontare di maggior spesa che ne potrebbe derivare in luogo delle minori entrate contabilizzate nel prospetto riepilogativo degli effetti finanziari della norma". Insomma il castello di Renzi rischia di saltare in aria. E con lui anche il governo...