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Fini, Tulliani e la casa di Montecarlo: una storia di soldi, bugie e segreti

Giulio Bucchi
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Politicamente, la vicenda della casa a Montecarlo l'ha demolito. Economicamente, il rischio c'è ancora: Gianfranco Fini infatti sta ancora affrontando la caus civile intentata dall'avvocato Marco Di Andrea per conto della Destra di Francesco Storace, a nome di Paolo Fabri. Quest'ultimo è l'unico erede della contessa Colleoni, che lasciò in eredità ad Alleanza Nazionale il famoso appartamento monegasco. Immobile che, come noto, è poi finito al cognato dell'ex leader di An Giancarlo Tulliani. Proprio per questo motivo nel 2012 a Fini è stato contestato dall'erede Colleoni il mancato adempimento del cosiddetto "onere testamentario". Rischio stangata - Se i giudici gli daranno torto, l'ex presidente della Camera rischierebbe di pagare fino a 500mila euro, cifra corrispondente alla differenza tra il valore dell'epoca della casa monegasca (819mila euro) e il corrispettivo (300mila euro) incassato dal suo vecchio partito nel 2008 dalla off-shore di Saint Lucia attraverso cui è poi arrivata a Tulliani. L'acquirente formale dell'appartamento era infatti James Walfenzao, fiduciario del cognato di Fini, come svelato da una serie di documenti e fax sequestrati al re delle slot machine Francesco Corallo. Come scrisse l'Espresso, chiudendo il cerchio dell'inchiesta iniziata da Il Giornale e Libero, tra il marzo e il giugno del 2008, Corallo mandò a Walfenzao una copia del passaporto di Tulliani Junior, una copia di quello della sorella Elisabetta e un modulo per l'apertura di un conto corrente a Saint Lucia intestato alla Jayden Holding. In quel modulo proprio Tulliani è indicato come l'effettivo titolare della società che ha poi acquistato la casa. La raccolta fondi - Fini, dopo aver per mesi respinto ogni accusa rifiutandosi di dimettersi dallo scranno più alto di Montecitorio, ha visto la propria carriera post-Pdl naufragare miseramente. Oggi, lontano dalla politica dopo il flop tremendo di Futuro e Libertà, ci riprova "in sordina" con la Fondazione Liberadestra. Ai potenziali soci propone varie "tariffe" per sostenere anche economicamente il progetto. Un consiglio: provi a chiedere a Tulliani, magari qualche spicciolo nei cassetti di Montecarlo sono rimasti.

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