Sua Maestà il Tg1, ma senza una regina
Il libro di Ida Peritore racconta tutti i segreti del primo telegiornale d'Italia
Dieci direttori hanno aperto il loro personale cassetto dei segreti e hanno svelato a Ida Peritore, se ancora non ne fosse a conoscenza, alcuni dei più succulenti retroscena sul primo e più autorevole telegiornale italiano. Dieci direttori che sono altrettanti fuoriclasse del giornalismo e hanno avuto l'onore e l'onere di guidare il principale contenitore d'informazioni che entrano nelle case della gente all'ora di pranzo e all'ora di cena (oltre alle altre edizioni nel corso della giornata), catalizzando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto, in genere fidelizzato, senza età e senza distinzione di ceto sociale. Nomi come Bruno Vespa, Carlo Rossella, Nuccio Fava, Rodolfo Brancoli, Marcello Sorgi, Giulio Borrelli, Clemente Mimun, Gianni Riotta, Augusto Minzolini, Alberto Maccari hanno svelato a Ida Peritore, volto politico del tg della rete ammiraglia della Rai, giornalista parlamentare con anni di frequentazione del Transatlantico e di Palazzo Madama, tanti aneddoti della vita politica e giornalistica vissuti all'ombra del grande cavallo di Viale Mazzini. I dettagli su alcune assunzioni pilotate, l'inevitabile pressione dei governanti di turno per imporre una linea che invece doveva mantenersi equidistante dal potere, gli avvicendamenti, le promozioni e i licenziamenti spesso decisi dalle segreterie di partito più che in ragione di criteri di qualità e di merito. Ma anche l'enorme lavoro di decine di professionisti seri, scrupolosi e preparati che ancora caratterizzano l'azienda Rai, specie per quanto riguarda i Tg. Peritore ha raccolto trent'anni di vita del telegiornale del primo canale e ne ha fatto un libro, "Sua Maestà il Tg1", edito da Male edizioni, casa editrice indipendente di Monica Macchioni, la comunicatrice più influente del Parlamento, di recente protagonista di un mega party (il suo) nel centro di Roma con il gotha dell'imprenditoria, della politica e del giornalismo italiano. Un festone che ha preceduto di un paio di giorni la presentazione del libro della cronista di Raiuno, avvenuta al Gran Hotel Plaza di via del Corso, alla presenza di esponenti di tutto l'arco parlamentare: dal capogruppo leghista Riccardo Molinari, all'azzurro Schifani, dal Pd Andrea Marcucci, al comunista Marco Rizzo, a Daniela Santanché di Fratelli d'Italia. Ecco, le donne. Dopo tanti direttori uomini, è stato notato che il Tg1 non ha mai avuto il gentil sesso al vertice. Sì, ci sono molte brave redattrici, inviate, capi dei servizi e perfino vice-direttori, ma come per svariati altri settori la poltrona più ambita è rimasta, finora, appannaggio dei maschi. Eppure le donne sono capaci al pari dei colleghi con le notizie. Perché questa disparità? Botta e risposta al tavolo dei relatori tra la Santanchè e Gianluigi Paragone, senatore M5S, che ha risposto: