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"Le Mans 66-La grande sfida": Manglod, un regista maltrattato dalla critica ma che fa bene tutto

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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LE MANS 66-LA GRANDE SFIDA
Rai 4 ore 21.20. Con Matt Damon, Christian Bale e Josh Lucas. Regia, James Manglod. Produzione Usa 2019. Durata: 2 ore e 32 minuti

LA TRAMA
Negli anni 60 la Ferrari domina le corse automobilistiche. Ma Henry Ford II vuol strapparle il primato e dopo una serie di stagioni deludenti trova gli uomini giusti nella corsa giusta. La corsa è la 24 ore di Le Mans. Gli uomini sono l'ex pilota Carroll Shelby che aveva già vinto a Le Mans nel 1959. A guidare ora c'è Ken Miles, campione temerario ai limiti del quasi suicidio, ma un disastro nei rapporti colla scuderia e colla stampa. Il team trionferà nelle 24 ore del 1966.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è un film di James Mangold, un regista in genere maltrattato dalla critica ma che fa bene tutto. Anche il western ("Quel treno per Yuma") anche la biografia musicale (vedere per credere il recente "A complete unknown"). "Le Mans 66" non sfugge ai consueti ingredienti dei film sulle corse, ma ha momenti veramente magici.

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