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Self control, Melania ci mette la firma

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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 Da sinistra, Paola Bonzano e Candida Livatino  Foto:  Da sinistra, Paola Bonzano e Candida Livatino 
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Una firma può dire molto di una persona, ma bisogna sapere interpretarla, Candida Livatino, grafologa, scrittrice e volto noto della tv, da anni studia la scrittura delle persone al punto che in tanti si rivolgono a lei per conoscere cosa si cela dietro l'autografo di soggetti più o meno famosi ma anche più o meno pericolosi, visto che un perito grafologo, come lei, è spesso consultato dalle forze dell'ordine e da chi indaga su crimini e delitti per analizzare la personalità di un potenziale assassino o di un serial killer (uno dei suoi libri si chiama proprio così: "Grafologia e criminologia - killer e vittime analizzati attraverso la loro scrittura, edito da Mursia, con la prefazione del generale Luciano Garofano). Da come uno scrive si può anche intuire il carattere, provare ad addentrarsi nell'affinità di coppia (lo studio deve essere fatto tra entrambe le parti), si apprende un po' di più di se stessi e degli altri.  Ora, noi non sappiamo se Melania e Donald Trump si siano mai sottoposti alla consulenza di un grafologo, ma Candida Livatino ha analizzato il modo in cui il presidente degli Stati Uniti e sua moglie appongono il proprio nome su carta e ha tracciato un verdetto interessante. Lo ha spiegato lo scorso venerdì sera nel corso di una serata cena d'autore organizzata dalla Fidapa di Alessandria, la Federazione Donne Arti Professioni Affari, presieduta da Paola Bonzano, in collaborazione con il Lions Alessandria Cittadella all'hotel Buoi Rossi. La firma di Melania Trump, ha detto Livatino, è tutta in verticale, con le lettere strette tra loro e con poco spazio tra una e l'altra. Melania ha un forte self control, fa di tutto per non far trasparire i sentimenti che prova e ciò che pensa realmente. Quello che dice e che fa, ha aggiunto l'esperta di grafia, è studiato <nei minimi dettagli. C'è poca spontaneità nella first lady d'America: deve assolutamente sembrare perfetta agli occhi degli altri, al punto da apparire algida, impenetrabile>. Il giudizio è in chiaro scuro perché la firma della signora Trump può denotare anche <narcisismo, egocentrismo e poca propensione all'interscambio>. In fondo, conclude Candida Livatino, la firma è molto simile a quella del marito. Inoltre è curioso che Melania firmi con il cognome del marito e non con il suo (Knauss), in qualche modo cerca di emularlo e questo finisce per creare una competizione tra i due, alla base di possibili conflitti all'interno della coppia, che però sembra più unita che mai. Un punto, in particolare, è rimarcato da Livatino a proposito della firma di Melania Trump: la capacità di controllo, <il desiderio di consolidare la sua immagine di donna perfetta, così come la volontà di non mettere in discussione ciò che ha conquistato fanno sì che si eviti il rischio di mettere in discussione il suo matrimonio>.      

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