Giacomo Amadori
Sferzato dalla gelida tramontana di Genova, della sua Genova, sul palco del terzo Vaffa-day, quello dello scorso 1 dicembre, Beppe Grillo era stato chiaro: «Il mio 730 è a zero da quattro anni. Sono l'unico che fa politica e ci ha rimesso dei soldi». Un piangere miseria che sulla Rete aveva fatto sorridere qualcuno e indignare altri, ma che Libero è in grado di giustificare con una notizia esclusiva: Beppe da qualche mese è costretto ad affittare la sua magione luganese come un qualunque travet che abbia ricevuto un'eredità, ma non sappia come mantenerla. Per verificarlo basta navigare sul sito di un importante fiduciaria svizzera, la Wullschleger Martinenghi Manzini gestioni immobiliari sa (società anonima) e cliccare su «affitti». Ecco comparire l'annuncio sotto il titolo: «Elegante appartamento vista lago». L'incipit invoglia: «In posizione strategica, vicino a tutti servizi, all'uscita dell'autostrada Lugano sud e al lungolago, affittiamo bellissimo appartamento con favolosa vista lago». Di seguito la dettagliata descrizione dell'appartamento: «Ingresso, ampio soggiorno/pranzo con vetrate panoramiche e uscita sul terrazzo, cucina completa con pavimento in resina, stanza di servizio con bagno. La zona notte è composta da un corridoio con armadi a muro, una camera matrimoniale con vista lago, una camere doppia con due letti ed una camera singola. Due bagni in marmo (uno con doccia ed uno con vasca)». Il tutto viene catalogato come un cinque vani e mezzo. Le foto sul sito in realtà non entusiasmano: lo spoglio salone è occupato da tavolo e sedie a prima vista neri, mentre nella camera da letto si nota una trapunta viola quaresimale. Il pavimento è di parquet chiaro. Sugli ampli terrazzi tende da sole rosse e qualche vaso di piante. Il prezzo della «pigione» (così è chiamato sul sito l'affitto, con linguaggio aulico)? Calcoliamo: «Franchi 5100 + franchi 500 acconto spese + franchi 200 per un posto auto in autorimessa». In tutto circa 4.200 euro al mese a uso foresteria. Infatti l'annuncio precisa che «si affitta completo di arredamento nuovo con contratti a breve termine (dai sei ai dieci mesi)». A partire dal gennaio 2014. Gli ultimi inquilini, Gianfranco D'Alconzo e la moglie Francesca Notarbartolo di Villarosa, hanno vissuto qui alcuni mesi con i figli, senza incontrare il padrone di casa: «Avevamo a che fare con la fiduciaria» spiega il capofamiglia. La dimora si trova sopra l'esclusivo hotel Splendide nella zona di Loreto e si raggiunge inerpicandosi su una lunga scalinata. La palazzina rossa alta sei piani ha un doppio ingresso e si trova di fronte all'edificio dove risiede Mina con la figlia Benedetta Mazzini. Quest'ultima è proprietaria dell'altro appartamento sul pianerottolo di casa Grillo, attualmente in locazione a un dirigente inglese della Timberland. Beppe ha acquistato la sua dimora luganese nel 2008 e la compravendita è stata registrata al locale registro fondiario nel gennaio 2009. Il leader del Movimento 5 Stelle spiegò così ai giornali elvetici il motivo della sua decisione: «Sì, ho comprato un appartamento a Lugano perché se mi oscurano il blog sono pronto a ripartire il giorno stesso con Beppegrillo.ch o Beppegrillo.eu». In realtà quella casa non è mai stata usata per l'attività politica. Come confermano gli attivisti del meetup di Lugano: «Noi qui non l'abbiamo mai incontrato» spiega Luca Sergi, fondatore della locale «sezione» del movimento. «Non so neanche quale sia il suo indirizzo» aggiunge il ricercatore Matteo Salani, candidato alle ultime elezioni parlamentari per la sezione Estero. Al registro fondiario non è indicato il valore dell'appartamento. Una vicina dichiara: «Una mia amica ha acquistato i due appartamenti dell'ultimo piano per circa quattro milioni di franchi». Perciò Grillo potrebbe aver speso tra l'1,5 e i 2 milioni di euro per accaparrarsi il suo. A suggerirgli l'acquisto potrebbe essere stata proprio l'amica Mina: «Qui l'ho visto passeggiare solo con lei» conclude la vicina. Dal 30 novembre 2012 l'ex comico prestato alla politica non è più registrato all'ufficio controllo cittadini di Lugano come occupante di una casa vacanze. Ha detto addio al suo lago pochi giorni prima delle «parlamentarie» del dicembre 2012 per decidere i candidati del Movimento 5 Stelle alle elezioni e alla vigilia dello sbarco dei suoi a Roma. Anche se in molti continuano ad avvistarlo in Svizzera. «L'ho caricato all'hotel Eden (lussuoso cinque stelle ndr) e l'ho portato all'aeroporto di Agno per un volo Lugano-Roma» racconta un tassista. «L'ho incrociato subito dopo le ultime elezioni, mentre stringeva la mano ad alcune simpatizzanti» ricorda Eleonora, funzionaria del Comune. Che con lui si è fatta fotografare: «Gli abbiamo messo al collo l'asciugamano promozionale dell'estate ticinese». Con sopra uno slogan in tedesco. La moglie Parvin Tadjik lo portò via sbuffando: «Non sai neanche quello che c'è scritto». Già allora Grillo aveva iniziato ad affittare il suo buen retiro. Come ha fatto quest'estate con la sua Corallina, villa di 21 vani con piscina e 5 mila metri di macchia mediterranea a Marina di Bibbona (Grosseto), proposta alla cifra monstre di 14 mila euro a settimana. Redditi che lo dovrebbero mettere al riparo dall'indigenza e a cui vanno probabilmente aggiunti gli affitti di altri immobili. Infatti l'ex comico genovese oltre alla villa luganese e a quella toscana, ha personalmente intestati sette vani a Rimini con box e un garage in valle d'Aosta; inoltre è proprietario al 99 per cento dell'immobiliare Gestimar, che ha in pancia quattro studi professionali (le cui locazioni valgono in media il doppio di un normale appartamento) a Genova in pieno centro e nel quartiere di Nervi, per un totale di 22,5 vani. In più, possiede quattro piccoli depositi. Grillo è pure socio dell'altra immobiliare di famiglia, la Bellavista, attualmente inattiva. Ad essa è intestata la sua principesca dimora, una villa di 24 vani (con due piscine) sulle colline di Sant'Ilario (Genova), con annessi diversi terreni. Un ingente patrimonio a cui bisogna assommare gli introiti provenienti dal merchandising del blog, una specie di bottega online di libri e dvd, e i copiscui guadagni, mai ufficialmente quantificati, garantiti dagli spazi pubblicitari messi in vendita da Google sul suo sito. Soldi che certo gli faranno dormire sonni tranquilli, nonostante quel «730» sceso a zero. di Giacomo Amadori