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Berlusconi frena i suoi «Basta attacchi Alfano mi serve»

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Berlusconi tiene vivi i contatti con il vicepremier: sa che è l'unico modo per avere una sponda nel governo. E il 25, prima del voto sulla decadenza, riceverà Putin

Ignazio Stagno
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Il dialogo resta aperto. Non si interrompe il canale di comunicazione che lega Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. È il Cavaliere che non vuole allontanarsi dall'ex delfino, nonostante le pressioni di chi è rimasto al suo fianco nella rifondazione di Forza Italia. All'ex premier conviene tenersi il numero di Angelino in agenda. Al momento non ha altra via per poter interagire con le politiche del governo. Né i numeri al Senato per poter sperare di allontanare la decadenza. Raccontano di un nuovo contatto telefonico tra i due, ieri. Con un Silvio che si sarebbe addirittura detto disponibile a presenziare alla convention di lancio del Nuovo centrodestra, il 7 dicembre. Cosa che ha fatto arrabbiare tanto le colombe, le quali chiedono ad Alfano di tagliare quel benedetto cordone ombelicale, quanto i falchi. Che spiattellano le dichiarazioni di Angelino sotto al naso del Cavaliere («Forza Italia è il partito della rabbia») e lo additano come il «capo dei traditori». Per il momento, tuttavia, Berlusconi mette il silenziatore ai suoi ultrà: «Basta, adesso Alfano mi serve!». Armistizio fino al 27 novembre. Poi, se passa la decadenza, ricomincerà la guerra nucleare.    Continua a leggere l'approfondimento di Salvatore Dama su Libero di mercoledì 20 novembre

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