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I magistrati chiedono 120 milioni a Penati

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La Corte dei conti processa l'ex presidente della Provincia di Milano (e già braccio destro di Bersani) I pm: l'acquisto a prezzi stratosferici dell'autostrada Serravalle ha prodotto danni all'ente pubblico

Ignazio Stagno
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Per Filippo Penati il conto dell'affare Serravalle è a sette zeri. A otto anni dal famigerato acquisto del pacchetto azionario dell'autostrada Milano-Genova dal gruppo Gavio, i pm contabili quantificano l'illecito compiuto dall'ex presidente della Provincia ed ex braccio destro di Pier Luigi Bersani e lo mandano a processo. Secondo la procura della Corte dei Conti, l'operazione ha provocato infatti un danno erariale di 119 milioni alla cassaforte dell'ente pubblico. Una cifra che i pm chiedono oggi di restituire all'ex presidente della Provincia, al suo ex segretario generale Antonino Princiotta, agli 8 assessori che firmarono la delibera di acquisto e agli amministratori di Asam, la holding della Provincia incaricata della compravendita. Il processo davanti alla Corte dei conti lombarda inizierà il 2 aprile 2014, quasi 3mila giorni dopo la decisione che aveva prosciugato le casse della Provincia. L'atto di citazione chiude le indagini della Gdf coordinate dal procuratore Antonio Caruso e individua il danno nella «sopravvalutazione del prezzo unitario delle azioni acquisite dalla Provincia, ben al di sopra del reale valore di mercato». All'inizio del 2004 Gavio compra le azioni dell'autostrada a 2,9 euro; diciotto mesi dopo, la Provincia di Penati acquista il 15% dell'autostrada pagando ogni azione 8,9 euro. La mossa frutta a Gavio una plusvalenza da 179 milioni e provoca l'ira dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, socio di minoranza della Serravalle. Scrivono oggi i magistrati: «Si è verificato anche un danno per il deprezzamento del controvalore del pacchetto azionario detenuto dal Comune». Continua a leggere l'approfondimento di Massimo Costa su Libero di martedì 20 novembre

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