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Alfano alla prova, o ferma le tasseo è finito (noi pure)

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Per il Nuovo centrodestra, con meno parlamentari, sarà difficile opporsi a Saccomanni. Per questo Angelino dovrà mostrare i denti con Letta

Ignazio Stagno
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E adesso, con la legge di stabilità appena giunta in Parlamento e a poche settimane dall'entrata in vigore del nuovo regime fiscale, l'orrendo dubbio: ma al piccolo risparmiatore, al proprietario di casa in città e di bilocale uso estivo a Gabicce Mare, a ciò che resta del ceto medio, insomma a tutti (più o meno) noi, chi ci difende? Chi ci salva dagli artigli di Saccomannaro (copyright by Renato Brunetta)? Sino ad oggi lo spettacolo offerto dal circo Barnum-Letta ha avuto un suo folle e precario equilibrio. Da una parte un partito, il Pd, convinto che la priorità non fosse ridurre la spesa pubblica, ma premiare le categorie vicine alla sinistra, anche a costo di aumentare la pressione fiscale. Ad esempio decretando l'assunzione di 12mila precari nella scuola o gonfiando di 200mila euro l'anno i fondi per lo spettacolo, scaricandone i costi sul contribuente. Alleato, ma sul fronte opposto, il Pdl, dotato di una forza elettorale analoga a quella del Pd, proponeva l'alleggerimento del carico fiscale e la riduzione delle imposte, soprattutto sulle prime case. In mezzo, un ministro dell'Economia succube della Ue e recalcitrante ad applicare le ricette del Pdl e un premier consapevole del fatto che, senza lo stesso Pdl, la sua avventura sarebbe finita subito.  Leggi l'approfondimento di Fausto Carioti  su Libero di martedì 19 novembre

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