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Il disegno dei democratici:vogliono uno scontro fiscaleper governare senza Silvio

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I democratici s'impuntano sul fisco per rompere e dare la colpa al Pdl: nascerebbe un governo di scopo per cambiare il Porcellum e andare al voto entro marzo

Andrea Tempestini
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Ispirato a una vecchia canzone di Lucio Dalla («Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno etc»), il programma sul quale Enrico Letta ottenne la fiducia in Parlamento prometteva a ogni partito della maggioranza ciò che chiedeva. «Anzitutto», disse il premier ai deputati, occorre «ridurre le tasse sul lavoro. Poi una politica fiscale della casa che limiti gli effetti recessivi in un settore strategico come quello dell'edilizia, che includa incentivi per ristrutturazioni ecologiche e affitti e mutui agevolati per giovani coppie. E poi bisogna superare l'attuale sistema di tassazione della prima casa: intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo a governo e parlamento di elaborare una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti». (...) Se Silvio Berlusconi ha un piano, anche il Pd ha un disegno ben preciso. Ce ne dà conto il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, sul quotidiano di giovedì 19 settembre. I democratici cercano lo scontro fiscale per governare senza Silvio. Il Pd si impunta sul fisco per rompere e poi dare la colpa al Pdl. Così nascerebbe un governo di scopo per cambiare la legge elettorale e andare al voto entro marzo. Leggi l'approfondimento di Fausto Carioti su Libero di giovedì 19 settembre

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