Difesa, nuovo decreto abolirebbe i limiti di altezza per entrare nelle Forze armate
Il ministro Mauro sembra convinto: "L'altezza non può essere uno status symbol"
Quanti ragazzi hanno dovuto rinunciare al proprio sogno di entrare nelle Forze armate o nei Vigili del fuoco perché troppo bassi? Ebbene, in poco tempo l'altezza potrebbe non essere più un problema. Ora che anche il ministero della Difesa sembra disposto a cedere alla richiesta dei piccoli di statura, la vittoria dei bassi sembra vicina. "Sono assolutamente d'accordo con l'abolizione dei limiti di altezza. Non c'è un problema di altezza, non deve essere uno status symbol", ha spiegato il ministro Mario Mauro in merito all'approvazione in Commissione Difesa del Senato - avvenuta nei giorni scorsi - di un decreto legge per l'abolizione dei limiti di altezza per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Via i limiti - Cancellare quindi i requisiti minimi di altezza per entrare nei corpi di Polizia, delle Forze armate, dei Vigili del fuoco nonché delle Fiamme gialle. Che ad oggi richiedono almeno il metro e 65 per gli uomini e il metro e 61 per le donne. Intervistata dall'Huffington Post, Silvana Amati, relatrice e autrice del ddl, afferma: "Si tratta di una battaglia contro la discriminazione. Ora facciano sentire la voce di tutti quelli che hanno chiesto dignità". "Soprattutto le donne e i giovani - continua Amati - che in un momento così difficile possono trovare nell'arruolamento nelle forze armate un'importante occasione di lavoro e di crescita professionale". Il dietrofront- Finora la Difesa si era sempre dimostrata scettica ad aprire le porte ai bassi. Nei giorni scorsi una lettera inviata dallo stesso ministro Mauro in Commissione aveva fatto presagire una stoica opposizione. Nella lettera il ministro chiedeva di poter "approfondire ancora" gli effetti della eventuale eliminazione dei limiti di altezza "anche dal punto di vista operativo" con tutti gli stati maggiori. Ora, però, le nuove dichiarazioni del ministro della Difesa aprono uno spiraglio, per non dire un vero e proprio varco, alle speranze dei bassi.