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Redditometro, usano amici e colleghi come spie per trovare gli evasori

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L'amministrazione può avviare indagini finanziarie o chiamare in causa parenti e conoscenti per verificare l'eventuale evasione

Giulio Bucchi
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Un questionario ti allunga la vita…O almeno così sperano gli italiani (la prima tranche farà le pulci a 35 mila persone) che finiranno  sotto la lente degli ispettori del fisco. Se è vero che il nuovo redditometro vuole evitare gli errori del passato e garantire un maggiore confronto tra contribuente e controllori, la letterina con tanto di domande a cui rispondere che arriva a casa del sospettato evasore rappresenta il primo passo verso un approccio più garantista. E il questionario, in effetti, è una sorta di avviso di garanzia. Ti dice che il fisco ha messo a raffronto i dati che possiede sul tuo reddito e sulle spese che hai sostenuto e che c'è qualcosa che non quadra. Tecnicamente si chiama incongruità. Insomma, per confermare o confutare questi sospetti pone degli interrogativi al contribuente e questi  è chiamato a rispondere entro 15 giorni. Può chiedere, motivando, un differimento, ma se non risponde rischia una sanzione amministrativa che oscilla tra i 258 e i 2.065 euro, ma soprattutto non può più portare in sede di contenzioso quelle stesse notizie o quegli stessi documenti.    Leggi l'articolo integrale di Tobia De Stefano su Libero in edicola oggi, giovedì 12 settembre

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