M5s, confermato il gruppo di comunicazione. Ma in molti disertano la riunione: "Tanto decidono Grillo e Casaleggio"
L'incontro dopo l'email ricevuta ieri dai deputati in cui si venivano paventate forme di controllo sui parlamentari. Dibattito acceso, ma alla fine rimane tutto com'è. Per ora...
Ancora malumori nel gruppo M5S a Montecitorio. Due giorni dopo la mail inviata dall'ufficio comunicazione ai deputati grillini, a non rilasciare interviste a giornalisti considerati "inaffidabili e in malafede" e sempre sotto lo sguardo attento dello staff, non si attenua il disagio tra i 5 stelle. Nel corso di una riunione alla Camera, secondo quanto si apprende, alcuni deputati sono intervenuti e hanno criticato il lavoro del gruppo comunicazione evidenziando che "dopo due mesi si fanno ancora gli stessi errori". Messora si smarca dall'email - A quel punto, un deputato ha chiesto una sorta di'verifica, e nel caso continuassero i problemi nel modo di fare comunicazione e di rapportarsi con i media, allora pensare all'ipotesi di un cambio in tempi brevi. Sul tavolo, tra l'altro, ci sarebbe l'ipotesi di istituire una nuova figura che coordini entrambi i gruppi di Camera e Senato perchè, ha sottolineato un deputato, "procedono in modi differenti e non comunicano tra di loro". Al Senato, infatti, la situazione è più sotto controllo e gli incidenti di percorsò sono diminuiti. E oggi Claudio Messora, responsabile della comunicazione a Palazzo Madama, ha praticamente preso le distanze sostenendo di avere "la massima considerazione del rispetto per gli eletti e la loro libertà di pensiero, e per la stampa con il suo fondamentale lavoro anche di critica Rivolta contro le 'ronde' - Ad alimentare le critiche dei deputati grillini, raccontano, c'è la volontà (scritta nero su bianco nella mail) di "intensificare" la vigilanza dello staff comunicazione in Transatlantico e nell'atrio del palazzo di Montecitorio. Quasi delle ronde, così sono state definite, che servirebbero a "garanzia" dei deputati e "non per controllare", così era scritto nella mail. Ma un deputato osserva sarcastico: "Excusatio non petita, accusatio manifesta...". Insomma, anche se alcuni deputati chiedono ai giornalisti di occuparsi più dei contenuti e meno di "quando ci inceppiamo", è vero però che c'è chi ammette il "pregiudizio di qualcuno dei grillini nei confronti della stampa". Staff confermato, per ora... - Lo staff stampa oggi ha rischiato grosso, con alcuni deputati che, nel corso della riunione, hanno chiesto di verificarne l'operato a stretto giro. Alla fine la questione viene messa ai voti e i deputati rinnovano la fiducia a Nicola Biondo e al resto della squadra. In molti, però, hanno preferito disertare l'assemblea. "Meglio lavorare...", confida stizzito un deputato in transatlantico, sconfessando uno dei tratti distintivi dei pentastellati: le riunioni-fiume. "Cosa andiamo a fare? - sbotta un collega - tanto noi non decidiamo nulla, tutto è nelle mani di Grillo e Casaleggio". Così in tanti scelgono di snobbare l'assemblea. Mentre qualcuno decide di andare e dare voce al malcontento. "Niente di personale - avrebbe detto tra gli altri un deputato - sono persone anche simpatiche ma la comunicazione qui non va bene, non funziona.