Belpietro: "Assassini neri? E' la realtà, addolcirla è peggio"

Il direttore e la prima pagina di Libero sulla carneficina di Milano: "In pochi giorni, due clandestini africani hanno ucciso. Noi lo abbiamo semplicemente scritto"

di Maurizio Belpietro  Tranquillo caro Giampiero, qui non abbiamo in odio i neri,  semmai il politicamente corretto. A noi di Libero piace dire le cose come stanno, senza girarci intorno e soprattutto senza nasconderci dietro le parole o le furbizie semantiche. Se un trentenne uccide una persona non ci poniamo il problema di nascondere il fatto che ha appunto trent'anni  nel timore di urtare la suscettibilità dei giovanotti prossimi a quell'età. Se un calabrese,  o un bresciano, spara fuori da Palazzo Chigi non omettiamo la provenienza perché i calabresi, o i bresciani, potrebbero offendersi. E se un ghanese spacca la testa a cinque cristiani scriviamo che è un ghanese. Se poi pochi giorni prima un senegalese ha ammazzato una ragazzina a suon di pugni diciamo che un senegalese ha assassinato una diciannovenne. Certo, l'altro giorno abbiamo usato il termine «neri» per mettere insieme due episodi che colpivano l'opinione pubblica e lo abbiamo usato in opposizione ai «rossi» che avevano impedito lo svolgimento di una pacifica manifestazione del Pdl. E allora? Mica volevamo dire che tutti i neri ammazzano e anzi io stesso nel mio pezzo premettevo che non ha alcun senso prendersela in generale con gli extracomunitari.  Leggi l'articolo di Giampiero Mughini Leggi l'articolo integrale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi, martedì 14 maggio