Il Pdl cala gli assiIl Pd le figurine...
La compagine azzurra, capitanata da Alfano agli Interni, è di primo piano. Il resto è operazione simpatia con 7 donne e parecchi "giovani". Tra poco il giuramento
di Caterina Maniaci Un governo dei record, quello targato Enrico Letta? A sentire la sua presentazione sembra proprio di sì: mai così tante donne, mai così tanti giovani, tra i ministri. Il record che però balza agli occhi ad una prima lettura dei nomi è la presenza degli ex Dc o Udc o Ppe che dir si voglia. E non siamo alla presenza di prime file, tra gli esponenti del Pd: molti nomi sconosciuti ai più. Tutto si svolge nel pomeriggio uggioso e piovoso di un sabato romano. Letta sale al Colle alle 15 per sottoporre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l'elenco dei suoi ministri. Due ore dopo, letto, approvato, sciolta la riserva. Oggi tutti giureranno, alle 11.30, davanti al capo dello Stato e domani passeranno sotto le forche caudine del voto di fiducia alla Camera e al Senato. Angelino Alfano guiderà il ministero degli Interni, l'outsider Emma Bonino quello degli Esteri. Ministro della Difesa è Mario Mauro. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento è Dario Franceschini, Giampiero D'Alia quello per la Pubblica amministrazione, Anna Maria Cancellieri quella della Giustizia (insieme al ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, «ripescata» dal precedente governo Monti) , Fabrizio Saccomanni quello dell'Economia. Le Riforme costituzionali vanno a Gaetano Quagliariello, mentre la Sanità a Beatrice Lorenzin. Flavio Zanonato è nominato ministro dello Sviluppo Economico, alle Infrastrutture Maurizio Lupi. Ministro del Lavoro: Enrico Giovannini. Maria Chiara Carrozza guiderà il ministro dell'Istruzione. Al ministero dei Beni culturali e Turismo c'è Massimo Bray. Ministro dell'Ambiente: Andrea Orlando. Agli Affari Regionali arriva Graziano Delrio. Ministro della Coesione territoriale sarà Carlo Trigilia Il ministero delle Politiche Agricole è stato affidato a Nunzia De Girolamo. Tra le donne scelte, il ministro Cécile Kyenge, che si occuperà dell'Integrazione e Josefa Idem, ministro dello Sport. Come è stato usato il manuale Cencelli per mettere insieme l'esecutivo? Sono 8 gli esponenti del Pd (9 con il premier Letta, ossia Franceschini, Orlando, Delrio, Idem, Carrozza, Trigilia, Kyenge, Bray, Zanonato), 5 Pdl (Alfano, Lupi, Quagliariello, Lorenzin e De Girolamo) 2 Scelta Civica (Moavero e Mauro), uno dell'Udc (D'Alia) e la radicale Emma Bonino. I tecnici sono 3: Saccomanni, Giovannini, Cancellieri. Oltre a Filippo Patroni Griffi, sottosegretario a palazzo Chigi. A proposito di donne, in questo esecutivo - composto da 21 ministri - sono sette, in quello del governo Monti - 17 ministri - erano tre e nel precedente esecutivo di Berlusconi - 21-22 ministri - erano sei. I quarantenni, o comunque sotto i quaranta, sono nove, a cominciare dallo stesso Letta. L'età media è quella dei 53 anni. Sul podio del più giovane sale la De Girolamo, nata il 10 ottobre 1975; il più maturo è Saccomanni, nato il 22 novembre 1942. Due i sindaci: Delrio e Zanonato, primi cittadini di Reggio Emilia e di Padova. Delrio è anche presidente dell'Anci. Presenze d'oltreconfine: il ministro e medico oculista Kyenge è nata a Kambove nella Repubblica Democratica del Congo, ora cittadina italiana. E la Idem, nata in Germania, naturalizzata italiana. Ex dc e cattolici in pole position. D'Alia proviene direttamente dalle fila dei centristi, Letta e Franceschini hanno mosso i primi passi in politica nel movimento giovanile democristiano. Lupi e Mauro hanno una lunga militanza in Comunione e Liberazione. La Cancellieri è considerata molto vicina (e gradita) al mondo cattolico, così come Moavero. Nessun ex An, invece. «Sobria soddisfazione» esprime Letta e Napolitano suggella: «E' un governo politico», precisa, «nato dall'intesa delle forze politiche che insieme garantiranno la fiducia nelle due Camere. Era ed è l'unico governo possibile».