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Truffa alimentare con orrore: cani e gatti nei cibi confezionati

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Coldiretti lancia l'allarme sui "prodotti non identificati". E chiede controlli sulle 62mila tonnellate di carne importata dall'Olanda

Giulio Bucchi
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di Carlo Cambi C'è un Ufo nel piatto: è la «carne non identificata». Tradotto: potreste aver mangiato inconsapevolmente un cosciotto di cane, un petto di gatto, macinati, ridotti a ragù e infilati in chissà quale confezione di cannelloni, o lasagne o patè. È uno dei tanti regali che ci ha fatto la crisi, è la manifestazione più evidente dell'impotenza dell'Europa, del suo essere assolutamente dipendente dalle potentissime lobbies dell'agroalimentare. E mentre i burocrati di Bruxelles continuano a menare il can per l'aia dicendo che l'Italia può contaminare l'area euro per il suo eccesso di debito, dall'Aia il cane può essere arrivato direttamente in tavola in tutta Europa.  È il seguito drammatico dello scandalo della carne di cavallo, ma stavolta ha risvolti ben più preoccupanti. E rivela che in Europa il commercio di carne clandestina è diventato una piaga. Anche perché a spartirsi la torta delle carni macinate e congelate sono quattro o cinque operatori: le francesi Spanghero e Comigel (con sede in Lussemburgo) e l'olandese Willy Selten, un colosso. L'epicentro del traffico delle carni non identificate si trova in Spagna e in Romania. Da lì sarebbero arrivati, insieme ai cavalli da corsa mandati al macello, anche cani e gatti finiti macinati, congelati e spacciati nei piatti pronti.  L'allarme - L'allarme lo ha lanciato l'ente sanitario olandese, che ha spedito a 130 aziende dei Paesi Bassi una missiva urgente per chiedere loro di controllare le partite di carne che hanno ricevuto dalla Selten. Nel warning olandese si parla appunto di carne «non identificata»: cinquantamila tonnellate che sarebbero state distribuite non solo sul mercato domestico, ma anche a 370 aziende europee.  L'inchiesta è scattata nell'ambito dei controlli sul caso della carne equina spacciata come carne di manzo che ha coinvolto la Findus, l'Ikea, la Nestlè e che è diventata una piaga continentale. Sono sedici i Paesi coinvolti, quattro quelli che indagano: per ora sono stati arrestati solo i tre dirigenti della Farmbox Meats Ltd, a Llandre, nel Galles. Ma con quest'altro allarme partito dall'Olanda ora lo scandalo ha fatto un salto di qualità. A rivelare che dietro quella dicitura burocratica - «carne non identificata», per l'appunto - potrebbero celarsi cani e gatti è stata la Coldiretti, che chiede immediati controlli sulle oltre 62mila tonnellate di carne che l'Olanda ha esportato nel 2012 in Italia. «La decisione dell'autorità arriva dopo l'allarme della Bbc sulla presenza di carne non identificata in cibi da asporto» sottolinea Coldiretti «e soprattutto dopo le voci, non ancora confermate, sull'uso di carne di cane e gatto morti proveniente dalla Spagna e rivenduta in Olanda e forse usata, oltre che per la preparazione di prodotti per l'alimentazione animale, anche per la preparazione di piatti a base di carne macinata come polpette. È uno scandalo senza precedenti, di fronte al quale l'Europa mostra la sua inadeguatezza, e che ha evidenziato la presenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all'altro dell'Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti».  Infezioni alimentari - Le conseguenze di questi terribili casi di contraffazione alimentare si sono già tradotte in un aggravarsi delle condizioni di salute dei cittadini. Il rapporto dell'Efesa - l'ente europeo per la sicurezza alimentare - per il 2011 afferma che le infezioni alimentari sono in aumento: in un solo anno, le persone colpite sono passate da 43.500 a poco meno di 70 mila, provocando ben 93 decessi, quasi quattro volte di più rispetto all'anno precedente. L'unico Paese in controtendenza - dove cioè le infezioni diminuiscono - è l'Italia, in virtù dei nostri rigorosi controlli e di leggi nazionali che obbligano all'etichettatura di origine, quella alla quale il resto d'Europa si oppone. Tanto per ragionare di contagi.

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