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L'addio ai suicidi per la crisidiventa un processo di Stato

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La Boldrini contestata e fischiata ai funerali: Laura e la Fornero tornino sulla terra

Lucia Esposito
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Gianluigi Paragone «È un omicidio dello Stato». «È un omicidio della politica». Sono queste le voci che hanno fatto da contorno alla cerimonia di commemorazione dei coniugi Sopranzi, i due pensionati suicidatisi per le grosse difficoltà a pagare il mutuo contratto per essere a posto con l'Inps. Sono voci che emergono dalle viscere di una quotidianità strappata a fatica. La pensione sempre più leggera, una condizione di precarietà dovuta alla maledizione di appartenere alla categoria degli esodati, a Civitanova Marche si parla di questo e non solo. Il passaparola s'allarga alle difficoltà di trovare lavoro in una Regione dove il Pil andava fortissimo, dove si ricordano i miracoli delle imprese con fatturati dorati germogliate dalle botteghe dei nonni. Anche lì, nelle Marche dei mega fatturati, oggi l'occupazione è un problema, i fallimenti e le chiusure sono all'ordine del giorno.  Il dramma della cronaca è un pugno allo stomaco. Tanto che nemmeno la neo presidente della Camera, la presidente della sobrietà Laura Boldrini è immune dalla protesta. «Faceva meglio a non venire», fanno sapere i familiari della signora Sopranzi. È chiaro che non basta un ritocco di cipria anti-Casta per poter guardare negli occhi le vittime della crisi. La crisi si guarda dal basso verso l'altro, non viceversa. Ora, la signora Boldrini lo sa bene. Le manicure ai costi della politica si vendono bene nel teatrino della politica romana ma non nelle strade della vita reale. Non nei capannoni. Non nelle fabbriche. La Boldrini almeno la faccia ce l'ha messa e sarebbe ingeneroso non riconoscerlo. Ha avuto il coraggio di contaminarsi col dolore della gente qualunque. Lei lo ha fatto a differenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che mai una volta si è degnato di rendere omaggio a una delle tante vittime di questo Stato sleale che vuole tutti i soldi del fisco ma non sgancia un euro (dovuto!) a chi ha lavorato nel settore pubblico. In questi anni Napolitano non l'ha ritenuto opportuno. Né lui né Mario Monti né Elsa Fornero, i quali continuano a governare l'Italia con la stessa spocchia e lo stesso fanatismo di chi si ritiene superiore agli altri. Monti e la Fornero, i due tecnici professori che hanno scassato l'economia reale per facilitare i giochi della finanza e delle banche (mondi dai quali provengono).  «Si sono uccisi per la crisi? Davvero?», ha dichiarato la presuntuosa ministra al quotidiano la Stampa. «Mi dispiace moltissimo. Evidentemente hanno sentito troppo forte il peso della crisi che stiamo vivendo». Frase che segna il distacco più totale con il mondo reale. Un ministro con po' di amor proprio avrebbe dovuto rendere omaggio a questi dignitosi pensionati, troppo dignitosi per continuare a vivere così. Non potendolo fare per paura dei fischi, avrebbe quanto meno dovuto scegliere la strada del silenzio. Invece no, la maestrina ha voluto ricordare agli italiani il suo presente di ministro del welfare. Lei, che dopo la riforma delle pensioni ordinata da Bce e Fmi, non ha saputo gestire il pasticcio degli esodati, condizione alla quale apparteneva il signor Sopranzi. È un omicidio della politica, come hanno urlato i concittadini? Forse. Certo è che la politica ha tutte le colpe della condizione che stiamo vivendo. È sconcertante sapere che esistono migliaia di persone che non riescono a far fronte a mutui o altre scadenze e sono abbandonate dallo Stato. Se non addirittura aggravate dalle strutture dello Stato. È sconcertante! Un mutuo per pagare i bollettini dell'Inps, un mutuo per essere in regola con l'ente previdenziale dopo che lo Stato aveva fregato l'ex lavoratore con l'allungamento dell'età pensionabile. La politica crea problemi, non li sa risolvere e per di più non dà nemmeno il buon esempio. Perché per esempio la politica non impone al presidente dell'Inps Mastrapasqua di rinunciare ai suoi mille incarichi e quindi ai suoi molteplici stipendi? Perché? Qual è il legame che unisce questi uomini tra loro?  E ancora. Perché lo Stato dice di non avere i soldi da immettere nell'economia vera ma li ha per pagare i trombati alle elezioni o per pagare a peso d'oro dipendenti e dirigenti di quei palazzi simbolo del potere?  Purtroppo tocca alla cronaca, coi suoi racconti drammatici, dare una sveglia alla classe politica. L'ultima sveglia però potrebbe essere scomposta. 

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