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Super-Iva e tagli,Monti tradiscepure i cattolici

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Il decreto stabilità porta dal 4 al 10% l'imposta per le associazioni del terzo settore. Agli istituti religiosi solo 233 milioni

Matteo Legnani
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Sono stati forse i più convinti sostenitori del governo dei tecnici. E ora i cattolici italiani hanno con amarezza scoperto di essere stati presi a schiaffi da Mario Monti. Con la legge di stabilità il professore ha causato ben più di un'amarezza alla Chiesa italiana. Bastava leggere la pagina 7 di Avvenire di ieri per comprendere la delusione per la scelta di elevare dal 4 al 10% (e da luglio 2013 addirittura all'11%) l'aliquota Iva applicata alle cooperative che assicurano i servizi sociali. E' una mazzata su tutto il terzo settore, che colpisce in particolare modo le associazioni cattoliche. Ma quello sull'Iva non è l'unico schiaffo dato da Monti ai cattolici. Uno bello forte arriva anche sulle scuole paritarie. Già l'anno scorso il governo aveva inserito una cifra in tabella da cui mancavano 260 milioni di euro rispetto allo stanziamento ordinario. Poi aveva promesso di re-inserirli durante l'anno in corso. Promesse da marinaio, perché nessuna integrazione è finora avvenuta. Ora la doccia freddissima: nello stanziamento per il 2013 non solo l'integrazione non viene assicurata, ma lo stanziamento viene tagliato rispetto al dimezzamento dell'anno precedente: 233 milioni di euro per l'anno prossimo. Leggi l'articolo integrale di Fosca Bincher su Libero in edicola oggi 17 ottobre

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