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Bechis: Er Batman non ci porti via anche le preferenze

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Dopo lo scandalo Fiorito quelli che prima bocciavano il listino bloccato ora temono il voto del singolo candidato. Ecco perché sbagliano

Giulio Bucchi
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di Franco Bechis Sì, è vero: Franco Fiorito detto Er Batman ha preso un sacco di preferenze nella sua Anagni, a Frosinone e dintorni. Una volta eletto sembra avere pensato molto alle tasche sue e assai poco a quelle di chi l'aveva votato. La colpa di quel che è accaduto però è chiara: è di Fiorito, eppure dal giorno dopo molti dicono che ad avere provocato tutto questo siano “le preferenze”. Stesso discorso dell'assessore alla casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti. E' accusato di avere comprato pacchetti di voti dalla 'ndrangheta. Così si è alzato un coro di voci unanime: «vedete i guai che combinano le preferenze?».  Per anni tutti dicevano che bisognava buttare dalla finestra la legge-porcata che consentiva di eleggere in Parlamento o nei listini dei governatori delle Regioni le varie Nicole Minetti: «ridiamo il potere di scelta agli elettori». Ora invece gli stessi che si lamentavano delle Minetti inorridiscono davanti a qualsiasi legge che riconsegni agli elettori il potere di scegliere i loro eletti: «eh, no, niente preferenze. Perchè è da lì che vengono fuori i Fiorito...». Prima faceva schifo la legge, ora fanno schifo direttamente gli elettori.  Sui giornali e in tv sono decine i commentatori a tuonare in queste ore contro le preferenze, ed è facile capire perchè. In gran parte si tratta di quelli che vorrebbero durasse tutta la vita il governo di Mario Monti e dei professori, perchè quelle sì sono le brave persone che l'Italia si meriterebbe, mica quei mezzi delinquenti che se li lasci liberi gli italiani alla fine voterebbero.  Più sento queste tesi - e sono tante - più mi convinco dell'esatto contrario: le preferenze sono la migliore soluzione elettorale che si possa dare all'Italia. Sono il modo di eleggere un proprio rappresentante il più vicino possibile alla democrazia ideale. Certo, hanno qualche rischio di manipolazione. Ma non è più manipolatorio fare decidere da altri che il mio voto non conta nulla, tanto chi mi rappresenterà non lo scelgo io? Oggi fra Parlamento, Regioni, province e comuni ci sono circa 1.500 nominati e circa 72.500 eletti scelti uno ad uno dagli italiani. Fra i nominati c'è l'intero Parlamento attuale, oltre a tutti quelli inseriti nei listini del presidente delle Regioni. Quasi tutti gli altri eletti sono scelti da chi vota. Vero che ci sono i Fiorito, i Zambetti e molti altri che ne fanno di cotte e di crude fra i 72.500 eletti, ma fino a prova contraria al momento sono al massimo uno o due ogni cento eletti con le preferenze. Percentualmente hanno più guai con la giustizia o sono stati più protagonisti di scandali e scandaletti politici gli attuali membri del Parlamento, tutti nominati. Lo stesso dicasi del governo di Mario Monti: era composto da 49 persone. Tre di queste hanno avuto guai giudiziari. Due sono stati protagonisti di uno caso di malcostume politico su case comprate sottocosto e vacanze pagate da altri: Carlo Malinconico (che si è dimesso), e Filippo Patroni Griffi. Cinque su 49 nel governo degli ottimati significa più del 10 per cento. Cinque volte la percentuale dei casi Fiorito rilevata fra chi è stato eletto con le preferenze. Andava peggio sotto questo profilo anche il parlamento eletto con il vecchio sistema maggioritario dei collegi: erano più indagati loro degli Er Batman di oggi. Eleggere oggi un proprio rappresentante conta poco o nulla, molto meno di venti o trenta anni fa. Un parlamentare italiano o un membro del governo può già fare poco o nulla liberamente, perchè è commissariato dall'Unione europea e dalla finanza internazionale (i famosi mercati). Già è così ristretta la libertà, che almeno sia conservata quella degli elettori di dire sì a uno e no a un altro. Altrimenti meglio consegnarci mani e piedi a una dittatura vecchio stampo, perchè questa finta democrazia autorevole e autoritaria dall'apparente volto umano è regime peggiore e più subdolo di quelli già visti.  Che con le preferenze si favorisca il ladrocinio è semplicemente una bugia, perchè i dati dicono l'esatto contrario. Vero invece che la caccia agli elettori con una gara anche all'interno del proprio partito rischia di fare salire i costi della politica. Ma questo problema si risolve mettendo un tetto basso alle spese elettorali dei singoli e attuando controlli seri, non abolendo gli elettori.         

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