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Ora che non c'è il Cav la politicascopre la grana-giustizia

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Dalle intercettazioni di Napolitano al caso di Taranto: senza l'ex premier sulla scena, è scontro aperto con la magistratura

Matteo Legnani
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  La parole più vere della sua carriera politica Pier Ferdinando Casini le ha dette con ogni probabilità qualche giorno dopo che Berlusconi aveva lasciato palazzo Chigi sotto le cannonate dello spread, lo scorso inverno. «Berlusconi  è stato  un grande alibi per tutti», disse il leader Udc. Economia a parte, non c'è un tema come la giustizia che renda terribilmente vera la frase di Casini. Stando alla stretta attualità, nelle ultime tre settimane la presidenza della Repubblica e il governo italiano hanno rispettivamente fatto ricorso e annunciato l'intenzione di ricorrere alla Corte costituzionale di fatto contro la magistratura. Nel caso di Napolitano, il Colle ha ritenuto lese le proprie prerogative dopo che i pm palermitani erano incappati in alcune intercettazioni dello stesso capo di Stato, in conversazioni con un suo sottoposto indagato dalla procura siciliana nell'ambito della presunta trattativa Stato-mafia. Pochi giorni e, dopo il clamoroso pronunciamento del gip che ha bloccato l'Ilva, è l'esecutivo dei tecnici a prendere la stessa strada, ipotizzando in realtà sottotraccia una decretazione d'urgenza ad hoc. Leggi l'articolo integrale di Martino Cervo su Libero in edicola oggi 14 agosto  

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