Carlo Calenda attacca il Pd in casa sua: "Non possiamo farci prendere a ceffoni da Luigi Di Maio"
"Io non ho chiesto i voti per il Pd, ma i voti per combattere i sovranisti cialtroni e i populisti. Io non ho mai mentito a uno degli elettori che mi ha dato la preferenza. Il tema non è la coerenza, il tema è la ragione politica del non fare questo governo con il m5s", attacca Carlo Calenda dalla Festa dell'Unità, lasciando senza parole la vice segretaria del Pd Paola De Micheli. "Io in questi giorni non ho detto niente di negativo su Nicola Zingaretti, perché differenza tra me e Nicola è che io non porto il peso di una comunità politica e lui porta il peso di una comunità politica... Per me essere coerente con me stesso è molto più facile, per lui è molto più difficile". Leggi anche: Il governo giallo-rosso è già messo sotto scacco. Chi sono i tre compagni pronti a boicottare l'asse Calenda mette in guardia dalla Lega: "Siete soddisfatti che Salvini non è più al Viminale? Che bello, siamo felicissimi... Non hanno perso un centesimo di punto. Oggi è uscito un sondaggio sulla Lega: ogni minuto in cui noi facciamo un errore loro crescono e gli consegniamo il Paese. Il problema è che un pezzo dell'elettorato nostro vota la destra". E ancora: "Se Zingaretti realizzasse finalmente che noi non meritiamo, che questa comunità non merita di essere presa a ceffoni da uno che in vita sua non ha mai lavorato e decidesse di combattere io immediatamente combatterei al suo fianco. La tessera ce l'ho ancora in tasca".