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Matteo Salvini, il complotto internazionale contro la Lega: "L'ha capito con la Diciotti", chi c'è dietro

Il grande nemico di Matteo Salvini non sta nel Movimento 5 Stelle, ma fuori dall'Italia. Con appoggi, pesantissimi, dentro il Pd. Un retroscena del Corriere della Sera delinea l'inquietante quadro di "complotto internazionale" alle spalle del leader della Lega, che si considera "sotto attacco" e coi suoi si sfoga: "Chi tace è complice". La convinzione di Salvini sarebbe nata nei giorni dell'inchiesta sulla Diciotti, quando il ministro degli Interni era intenzionato ad andare allo scontro frontale con i magistrati, forte del sostegno popolare di cui godeva per le misure contro l'immigrazione clandestina. "Ti stanno preparando il plotone d'esecuzione, Matteo", lo mettevano in guardia i suoi collaboratori, che per dissuaderlo dalla volontà di andare a processo avevano chiamato a sostegno delle proprie testi la ministra della Funzione pubblica, e Principe del Foro, Giulia Bongiorno: "Gli descrisse un certo mondo - aveva raccontato al Corsera uno dei presenti - e si dimostrò molto convincente". Leggi anche: "Le toghe fanno bingo". Spunta il nome di Salvini nelle intercettazioni Il "certo mondo" è quello che secondo Salvini, ora ne è convinto pure lui, utilizza "come uno strumento" sia il Movimento 5 Stelle sia pm e giudici più politicamente schierati, ma che sta molto più in alto rispetto a loro. I "nemici potenti" di cui Salvini sta parlando in questi giorni puntano a logorarlo e, infine, farlo fuori. Chi sono? "Un grande vecchio della sinistra" che "d'intesa con Berlino e Bruxelles" starebbe lavorando "a dividere Di Maio da Salvini", spiega il Corsera riportando il pensiero del leghista. Obiettivo a medio termine: non far cadere il governo immediatamente, ma portarlo a sfinimento per dare possibilità all'opposizione, in testa il Pd, di ricreare legami e alleanze, magari proprio coi 5 Stelle. Strana coincidenza: i movimenti di queste settimane sembrano andare tutti in questa direzione.  Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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