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Mimmo Lucano alla Sapienza, la vergogna su Salvini e migranti: "Forte coi deboli, poi scappa dai processi"

L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano va all'università La Sapienza di Roma a tenere la sua lezioncina su migranti, sinistra e anti-salvinismo militante e fa il pieno di applausi tra gli studenti. Così è l'Italia, nel 2019.  A processo per truffa e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in una opaca storia di fondi destinati all'accoglienza e matrimoni combinati tra italiani ed extracomunitari, Lucano è diventato ancora di più un'icona per la sinistra pro-migranti, quella che mette il tema davanti a ogni altro, anche al rispetto delle leggi. Quello che conta, in fondo, è ergersi ad avversario ideologico di Matteo Salvini. "Non si può essere forti con i deboli e poi votare per evitare i processi", arringa gli studenti romani l'ex sindaco, con chiaro riferimento al ministro degli Interni e al caso del processo per la nave Diciotti. Leggi anche: "Vergogna italiana, l'amico giudice pro-migranti che ha aiutato Lucano durante le indagini "Tutti possiamo sbagliare ma dobbiamo sempre assumerci le responsabilità senza trovare escamotage per evitare i processi. Solo così saremo in uno stato di democrazia, tutti uguali davanti alla legge. Io non mi nascondo. Quello che dico qui è quello che dirò nelle aule giudiziarie", assicura. Per poi lanciare facili slogan all'insegno dell'accoglienza indiscriminata ("Non ci vuole molto a far prevalere il senso dell'umanità e dell'uguaglianza. È la condizione fondamentale per evitare forme di discriminazione") e indicare la via, ovviamente, al proprio campo politico: "Se la sinistra non riparte dagli ultimi, dai braccianti neri di Rosarno, come può ripartire?". Magari pensando anche a chi migrante e bracciante non è, ma trova altrettanti drammi quotidiani. Su una cosa, perlomeno, tutti potranno essere d'accordo con lui: "Spesso la sinistra quando diventa governo disattende i nostri ideali". 

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