Manovra, pace armata in CdM tra Salvini e Di Maio: salta lo scudo sui capitali esteri, resta la sfida alla ue
Dopo due giorni ad altissima tensione, e dopo le schermaglie anche nella mattinata di sabato tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si è concluso il Consiglio dei Ministri che aveva al centro il decreto fiscale e il condono per i capitali esteri. Da subito, fonti presenti all'incontro, hanno dato conto del fatto che Lega e M5s hanno trovato un accordo, confermato poi dal premier, Giuseppe Conte, in conferenza stampa: salta lo scudo per i capitali all'estero. Il condono, ha spiegato Conte, "non riguarderà le attività finanziarie patrimoniali detenute all'estero". E ancora: "Non ci interessa offrire scudi per capitali all'estero", ha aggiunto. Il premier quindi ha sottolineato che "vengono ribadite le coordinate originarie della dichiarazione integrativa che riguarderà il 30% in più a integrazione di quanto dichiarato con il tetto massimo di 100mila euro per ciascun anno di imposta". Dunque le parole di Salvini: "Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali, nessuno aveva intenzione di scudare e regalare", ha tagliato corto il vicepremier e ministro dell'Interno. E ancora: "Le polemiche di questi giorni hanno portato non ad un passo indietro, ma un passo avanti". Il leader della Lega, inoltre, canta vittoria: "Chiudiamo questa settimana con serenità, fiducia, compattezza con l'impegno, qui ci sono tre uomini di parola, che in sede di conversione di decreto troverà spazio il saldo e stralcio per chi si trova in oggettive e certificate difficoltà economiche", un punto molto caro al Carroccio. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Fonti qualificate dell'esecutivo, inoltre, hanno riferito che durante il CdM non è stato dato il via libera ad alcun ritocco all'obiettivo di deficit programmatico al 2,4% del Pil nel 2019: dunque, nessuna concessione all'Unione europea neppure dopo l'ultima lettera recapitata giovedì sera.