Def, sceneggiata M5s in piazza. Indiscrezione: perché Matteo Salvini ha lasciato solo Luigi Di Maio
L'inaudita e sguaiata festa grillina sotto Palazzo Chigi, dopo il varo del Def, a prima vista segna il trionfo di Luigi Di Maio, salutato dai suoi parlamentari con cori da stadio e ovazioni. Qualcuno potrebbe far notare che la partita della manovra è appena iniziata, visto che non è tanto il ministro Giovanni Tria quello da piegare quanto Bruxelles e Bce. Leggi anche: "Ora l'Europa non...". Cosa c'è dietro il clamoroso azzardo di Salvini e Di Maio Ma le bandierone a 5 Stelle sotto la sede del governo segnano in maniera plastica quanto il successo sul Def sia soprattutto grillino. Fondi per reddito e pensione di cittadinanza ci sono, subito. Quelli per la flat tax, bandiera leghista, dal 2020. Vuoi per questo, vuoi per prudenza, Matteo Salvini non si è fatto vedere. Ha lasciato il balcone ai pentastellati, così come il premier Giuseppe Conte che si è limitato a un messaggio via Facebook dai toni molto più rassicuranti rispetto a quelli da "manovra del popolo" di Di Maio. Nei palazzi romani serpeggia, oggi più di ieri, un sospetto: sulla manovra Lega e M5s faranno blocco comune, eviteranno rotture perché Salvini sa che solo uniti riusciranno, forse, a strappare qualcosa di buono a Bruxelles. Ma le divisioni anche programmatiche tra i due alleati stanno emergendo in tutta la loro drammaticità. E il momento della crisi, quando i leghisti potrebbero a buon diritto rinfacciare ai 5 stelle tanta immotivata esaltazione e scaricare su di loro la scelta di una manovra così pesantemente in deficit, si avvicina. A passo veloce, come le elezioni europee del maggio 2019. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev