Silvio Berlusconi gelato da sondaggisti ed esperti: "Torna in campo? Il mondo è cambiato, niente miracoli"
Ha fatto il pieno di entusiasmo, Silvio Berlusconi. Ma i sondaggisti gelano già le speranze del Cav e di Forza Italia. Poche ore dopo la nuova "discesa in campo" dell'ex premier, dal palco di Fiuggi, gli esperti gli fanno i conti in tasca in termini di voti attuali, voti potenziali e gradimento "d'are" e il risultato non è, per così dire, dei migliori. GUARDA IL VIDEO - "Mi candido alle Europee". Berlusconi, la bomba a freddo sul centrodestra "Ai vecchi fasti non ci torna più, non mi sembra ci siano i margini", taglia corto su Repubblica Giovanni Orsina, ordinario di Storia contemporanea alla Luiss. "Il personaggio un ruolo lo può ancora giocare - spiega a proposito di Berlusconi -: il suo ritorno dà l'idea di una Forza Italia che non smobilita, continua a esistere. In questo senso Berlusconi può fare la differenza: tra un partito che va male e uno che riesce tutto sommato a tenere. Mi pare tuttavia un messaggio che conta più per l'oggi che per domani: un po' come dire Sono in campo, abbiamo ancora qualcosa da dire, facciamo la nostra partita". Il guaio è che da qui alle elezioni europee passeranno 8 mesi, "un'eternità, e può succedere di tutto". "Il centrodestra è ormai cambiato strutturalmente, non potrà tornare ai vecchi equilibri e questo Berlusconi lo sa - concorda il politologo Roberto D'Alimonte -. Ma sa anche che senza di lui Salvini non riuscirebbe ad avere la maggioranza assoluta dei seggi che pure la coalizione raggiungerebbe se si andasse alle urne oggi. Una consapevolezza che ha pure Salvini: i due pacchettini di voti di Berlusconi e Meloni, con gli attuali sistemi elettorali, gli sono essenziali. Perciò se li tiene stretti". Forza Italia sarà dunque un partito "al massimo da 10%, il Cav è leader anziano per l'anagrafe e politicamente. Lo spirito dei tempi è mutato e lui non vi appartiene più". Un po' più ottimista Fabrizio Masia di Emg: "Un Berlusconi forte può consolidare l'elettorato forzista che oggi è attorno all'8% e da qui alle europee portare Fi a riconfermare il dato delle politiche (intorno al 14%, ndr), ma non di più. Anche perché la sua forza attrattiva è scesa molto: oggi il suo indicatore di fiducia è al 16 per cento". Perché, parola di Nicola Piepoli, Berlusconi potrà "salvare il partito, non fare i miracoli". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev