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Giovanni Toti, il drammatico sospetto sul governo: chi vuole azzopparlo politicamente

"Danilo Toninelli mi insegue con i tweet, non so perché ha questa fissa, si vede che non c'è la moglie a casa". Dietro la battuta velenosissima, il governatore della Liguria Giovanni Toti sospetta che dietro la battaglia dei grillini (vicepremier Luigi Di Maio) contro di lui sulla ricostruzione del ponte Morandi di Genova ci sia qualcosa di grave. "Non è interesse di nessuno trasformare un ministro in giudice - spiega il governatore forzista in una intervista a Repubblica -. In una situazione così drammatica, con 43 morti e il rischio di danni all'economia con perdite di posti di lavoro, bisogna essere seri. I giudici devono fare giustizia. Il governo, la Regione e il Comune devono garantire che i cittadini possano continuare a vivere la loro città. Altrimenti salta il sistema. E qui è già abbastanza saltato". Leggi anche: Pronto al gesto estremo. Toti e le "dimissioni pronte", bomba sul governo Dal governo fronte grillino, preso nella guerra contro Autostrade per l'Italia, "ho sentito cose abbastanza vaghe, spesso dissociate dalla realtà dei fatti e del diritto. Una gazzarra inconcludente". "Forse la polemica - è il sospetto del governatore - serve a mitigare un po' di errori che ci sono stati. Una commissione che continua a cambiare perché ogni giorno qualcuno si dimette non è un buon inizio per accertare la verità su quello che è successo". Ma si va un passo oltre, parlando di tentativo di "azzoppare politicamente" il governatore e commissario per l'emergenza, l'anello di congiungimento tra Forza Italia e Lega: "Non voglio essere andreottiano, perché a pensar male si fa peccato e non voglio peccare".

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