Graziano Delrio, la vergogna contro Matteo Salvini: "Ordina di lasciarli in mare. E i morti sono triplicati"
La sinistra "alla Roberto Saviano" ci sguazza nelle accuse della Ong Proactiva Open Arms, secondo cui il governo ingaggia "assassini libici" che ucciderebbero migranti in mare. Saviano coglie la palla al balzo e dà a Matteo Salvini dell'assassino che "si eccita a vedere bambini innocenti morire in mare". Ma il Pd non è da meno. Ad aprire le danze ci pensa Graziano Delrio: "Invece di arrampicarsi sugli specchi Salvini la smetta con la sua crociata d'odio - premette il presidente dei deputati del Pd -. Quando per settimane si dice ai soccorritori di non perdere tempo e soldi e di evitare di intervenire, quando si lasciano le persone in balia delle onde per ciniche trattative politiche, quando si nega l'ingresso nei porti italiani si sta dicendo di lasciare gli esseri umani in mare". Un'equazione assurda, quella di Delrio. Il pugno di ferro di Salvini significherebbe "lasciare le persone in mare". Leggi anche: "Sciocchezze colossali": Tito Boeri, l'ultimo sfregio a Salvini "Sono parole molto gravi - riprende che stanno avendo conseguenze tragiche". E ancora, secondo Deliro, "è triplicato il numero di morti in mare. Il governo faccia chiarezza". Mistero sulla fonti di queste cifre. A stretto giro di posta, ecco il commento del segretario dem, Maurizio Martina: "Dal Mediterraneo ancora immagini terribili", twitta, "Altro che bugie, ancora morti. Donne e bambini. Criminalizzare le Ong è errore imperdonabile. Ministro Salvini ora basta crociate d'odio". Poteva non farsi sentire qualcuno di Liberi e Uguali? Ovviamente no: il partito rilancia la proposta di Laura Boldrini di presentare una mozione di sfiducia contro Salvini. Dunque Roberto Speranza: "Insultare le Ong non servirà a risolvere il problema dei migranti. Dal Mediterraneo ancora immagini terribili", twitta, "Altro che bugie, ancora morti. Donne e bambini. Criminalizzare le Ong è errore imperdonabile. Ministro Salvini ora basta crociate d'odio", ha concluso. Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev