Consultazioni, Sergio Mattarella ammette: "Nessun progresso, ma serve un governo in tempi rapidi"
Al termine del secondo giro di consultazioni, prende la parola un tesissimo Sergio Mattarella. E il Capo dello Stato altro non può fare che certificare il fallimento dei colloqui: nessun governo, ora come ora, è possibile. "Emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita a una maggioranza in Parlamento non ha fatto progressi - ha affermato il presidente della Repubblica -. Ho fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni. Le attese dei cittadini, i contrasti nel commercio internazionali, le scadenze imminenti nella Ue, l'acuirsi delle tensioni internazionali in aree non lontane dall'Italia richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente un confronto tra i partiti per raggiungere quell'obiettivo". Leggi anche: Sondaggio: voi che premier preferite? Dunque, Mattarella ha concluso affermando: "Attenderò alcuni giorni, trascorsi i quali valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo che si registra". Una sorta di "ghe pensi mi" di berlusconiana memoria, anche se Mattarella, in questo caso, pare aver ben poco da fare. O in questi giorni si sbloccherà in un qualche modo l'accordo tra Lega/Centrodestra e M5s, o dovrà indicare una figura di compromesso: Casellati o Giorgetti che siano, oppure un nome completamente fuori dai giochi. La verità è che un mese e 10 giorni dopo il voto siamo ancora punto a capo. Lo stallo pare insuperabile. Sullo sfondo, le elezioni anticipate - o quantomeno un voto molto prima rispetto a quanto preventivato da Mattarella - si fanno sempre più concrete. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev