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Codice strada, Magi (+Eu): è incostituzionale, Salvini ignorante

di TMNews lunedì 31 marzo 2025
2' di lettura

Roma, 31 mar. (askanews) - "Il codice della strada è incostituzionale". Così il segretario di Più Europa nel corso di una conferenza stampa alla Camera, dal titolo 'Le prime vittime del Nuovo codice della strada'. "Lo abbiamo dimostrato con evidenze scientifiche e con i numeri che il codice della strada è incostituzionale perché non sanziona chi si mette alla guida in condizione di alterazione, ma semplicemente si rilevano delle tracce che non hanno nulla a che fare con l'effettiva capacità di guida perché magari risalgono a molte ore prima, anche 70 ore. Questo significa che ci si abbatte sulla vita delle persone perseguitandole: un atteggiamento da polizia morale", ha spiegato Magi.

"Abbiamo portato un caso di una professoressa che ha avuto un incidente stradale a causa di una crisi epilettica improvvisa, eppure per un falso positivo nel test salivare - che ha un'incidenza di errore elevatissima - la signora ha la vita rovinata e ha visto anche condizionata negativamente la presa in carico da parte dei servizi sanitari", ha spiegato Magi. "E' qualcosa di inaccettabile e il ministro Salvini è un ignorante e pericoloso".

"Gli avvocati della professoressa hanno già chiesto al giudice di pace di sollevare la questione legittimità costituzionale di quella norma nuova nel codice della strada. Troveremo altri casi perché ci stanno arrivando numerosissime segnalazioni analoghe a questo. E' in atto una caccia alle streghe dal puro sapore propagandistico che non ha nulla a che vedere con il codice della strada", ha sottolineato.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche Antonella Soldo (Meglio Legale), Elena Tuniz (professoressa vittima dei test), Raffaele Minieri (avvocato), Marco Martinelli (scienziato), Carla Rossi (statistica).

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L'amministrazione Trump studia se licenziare il capo della Fed Powell

Roma, 18 apr. (askanews) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua amministrazione stanno valutando se licenziare il capo della Federal Reserve Jerome Powell sia un'opzione, ha dichiarato ai giornalisti il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett.

"Il presidente e il suo team continueranno a studiare la questione", ha detto Hassett quando gli è stato chiesto se il suo licenziamento fosse una possibilità, un giorno dopo che Trump si è scagliato contro di lui.

Il presidente degli Stati Uniti non ha l'autorità diretta di licenziare i governatori della Federal Reserve, ma Trump potrebbe avviare un lungo processo per cercare di destituire Powell dimostrando che c'è una "causa" per farlo.

Ha spesso criticato il presidente della Fed, che aveva originariamente nominato durante il suo primo mandato, accusandolo di fare politica. Powell ha di recente avvertito che le tariffe doganali di Trump avrebbero probabilmente fatto salire i prezzi e limitato la crescita economica, mettendo la Fed nella non invidiabile posizione di dover scegliere tra affrontare l'inflazione e la disoccupazione.

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Veneto, Zaia: il Piave è una preoccupazione assoluta, servono opere

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Il Piave è una preoccupazione assoluta, 5.000 metri cubi al secondo di acqua significa una colonna d'acqua lunga 5 km con una base di un metro quadrato al secondo, quindi il Piave deve avere le sue opere". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia facendo il punto sul maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia).

"Io spero che la dottoressa Colaizzi che è autorità di bacino e oggi è commissario per queste opere, alla quale noi abbiamo dato le progettazioni, intervenga quanto prima per scegliere un'opera da realizzare.

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Maltempo Veneto, Zaia: stato d'emergenza è minimo. Evitata tragedia

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Dichiarare lo stato d'emergenza mi sembra il minimo, l'emergenza c'è tutta a 360 gradi, purtroppo anche con la perdita di due vite umane". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa sul Maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia). Al momento ci sono 7 persone evacuate nel Vicentino, l'area più colpita.

"L'allerta gialla? Ci stava, è una scelta che fanno i tecnici, non è una scelta politica - ha detto Zaia - dopodiché l'allerta gialla ovviamente in maniera a macchia di leopardo può dare anche delle zone dove l'intensificazione del piogge va in escandescenza. Quindi le allerte vengono definita tecnicamente e penso che comunque l'allerta gialla non vuol dire stare a casa a dormire tranquilli, è un'allerta che ti dice: attenzione che potrebbero esserci fenomeni locali che ti portano anche a degli eventi che sono veramente problematici, come è accaduto".

Secondo Zaia grazie alle opere fatte negli ultimi anni si è evitata un'altra tragedia: "Visto e considerato che i bacini invasano, pensate che Montebello invasa 6 milioni di metri cubi, Caldogno, che abbiamo realizzato, invasa 3,8 milioni, Trissino invasa 3,5 milioni e poi l'Orolo con un milione di metri cubi, sono i quattro bacini che sono entrati in funzione e non sono ancora pieni, che vuol dire che quel polmone, quel serbatoio d'acqua che abbiamo lì nei bacini altrimenti sarebbe finito nelle nostre piazze, negli scantinati, nelle aziende. Questo vuol dire fare bacini in laminazione" ha concluso.

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Yemen, migliaia in piazza a Sanaa con gli Houthi e contro i raid Usa

Sanaa, 18 apr. (askanews) - Migliaia di sostenitori dei ribelli Houthi sono scesi nella capitale yemenita Sanaa per manifestare contro gli ultimi attacchi aerei statunitensi che hanno provocato decine di vittime e per esprimere il loro sostegno ai palestinesi di Gaza.

Secondo il portavoce del ministero della Sanità yemenita, Anees Alasbahi, nei raid aerei lanciati la scorsa notte contro il porto petrolifero Ras Issa, nella provincia di Hodeihah, almeno 74 persone sono morte, mentre i feriti sono oltre 170. Gli Houthi, in risposta, hanno annunciato attacchi missilistici contro due portaerei statunitensi.

Al grido di "Morte all'America! Morte a Israele!" i manifestanti si sono riuniti anche in altre città controllate dai ribelli, ma la protesta più grande si è svolta nella capitale Sanaa.

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