Roma, 26 mar. (askanews) - "In Italia solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato, contro un potenziale raggiungibile del 50%. Le tecnologie necessarie per realizzare questo obiettivo sono già disponibili e i vantaggi sarebbero molto significativi, sia per le fonti idriche, che sarebbero meno sotto stress, sia per l'agricoltura, che per prima potrebbe beneficiarne nei periodi dell'anno più siccitosi e critici dal punto di vista della disponibilità della risorsa. Il Gruppo Acea, primo operatore idrico in Italia, sta già sviluppando progetti volti al riutilizzo dell'acqua di depurazione, in particolare nel Lazio e in Toscana. Quello che stiamo portando avanti a Fregene ha ricevuto un finanziamento di oltre 6 milioni dal Consiglio dei Ministri, rientrando tra i progetti individuati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti necessari per contrastare la siccità in diverse regioni italiane".
Lo ha dichiarato Francesco Buresti (Amministratore Delegato, Acea Acqua) in occasione della presentazione della traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche (UN-WWDR) 2025 e del XV Rapporto "Gli italiani e l'agricoltura", al convegno "Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza", promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti.