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Houthi rivendicano lancio missile contro Israele: "Per i palestinesi"

di TMNews giovedì 20 marzo 2025
2' di lettura

Roma, 20 mar. (askanews) - Nelle immagini uomini armati e residenti ispezionano il luogo di un nuovo attacco americano nella capitale yemenita Sanaa, mentre i ribelli Houthi - sostenuti dall'Iran - affermano che gli Stati Uniti continuano a effettuare attacchi in tutto il Paese.

Intanto il movimento sciita ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile verso Israele nelle prime ore di oggi, sostenendo che l'obiettivo era colpire l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

"A sostegno del popolo palestinese oppresso e in risposta ai brutali massacri commessi dal nemico sionista a Gaza - ha spiegato un portavoce militare Houthi Yahya Saree - l'unità missilistica delle forze armate yemenite ha effettuato un'operazione militare di precisione mirando all'aeroporto Ben Gurion nella città occupata di Giaffa con un missile balistico ipersonico Palestine 2, operazione che ha raggiunto con successo il suo obiettivo".

Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato tuttavia, poco dopo l'attivazione delle sirene nel centro di Israele, di avere intercettato il missile, ma al di fuori del loro territorio.

Il portavoce ha poi aggiunto che in seguito agli attacchi dell'amministrazione Trump in Yemen negli ultimi cinque giorni, il gruppo ha "intensificato i suoi attacchi alle navi da guerra nemiche nel Mar Rosso".

Il presidente americano Donald Trump sul suo social Truth ha poi attaccato Teheran, chiedendo di interrompere immediatamente il "rifornimento di equipaggiamenti militari e supporto generale agli Houthi". "Lasciate che gli Houthi combattano da soli. In ogni caso perderanno, ma così perderanno più in fretta. Danni enormi sono già stati inflitti a questi barbari Houthi", promettendo che "saranno completamente annientati".

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Sunak: ministro Wallace prossimo segretario della Nato? Se ne discute

Roma, 5 giu. (askanews) - Alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti, il primo ministro britannico Rishi Sunak non ha confermato né smentito le voci secondo le quali avrebbe chiesto agli alleati Nato di sostenere il suo ministro della Difesa, Ben Wallace, come prossimo segretario dell'Alleanza Atlantica. Ma ne ha tessuto le lodi in modo molto convinto: a una domanda in conferenza stampa sulla possibilità che vada a Washington a spingere per la candidatura del suo ministro, che prendere il posto di Jens Stoltenberg, che si ritirerà a ottobre dopo due mandati, il premier britannico ha elogiato il collega di governo 53enne:

"Ben (Wallace, ndr) fa un lavoro fantastico, è un ottimo ministro della Difesa. Questa è una discussione in corso tra i leader nel mondo molto in generale e sono sicuro che continuerà ad esserci. Dire che Ben è ampiamente rispettato tra i suoi colleghi nel mondo, in particolare per il ruolo che ha giocato in Ucraina e nel sostenere l'Ucraina. E il Regno Unito è sempre stato un contributore di punta della Nato".

"Siamo leader nelle operazioni Nato. Siamo uno degli unici paesi che partecipano a ogni singola operazione Nato.

"Credo che se chiedete al segretario generale della Nato, sarebbe d'accordo con tutto quello che ho appena detto e continueremo sempre a essere un forte contributore e membro della Nato".

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Il Cristo Redentore si tinge di verde per la Giornata dell'Ambiente

Roma, 6 giu. (askanews) - L'iconica statua del Cristo Redentore che sovrasta Rio de Janeiro si è colorata di verde per il World Environment Day, la Giornata mondiale dell'Ambiente (5 giugno), che nel Paese cade nell'annivesario dell'omicidio, avvenuto un anno fa, in Amazzonia del giornalista britannico Dom Phillips e dell'esperto brasiliano di popoli indigeni Bruno Pereira.

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Sbarcati a Marina di Carrara 29 migranti soccorsi nel Mediterraneo

Marina di Carrara, 5 giu. (askanews) - Alle ore 11.13 di oggi la nave Life Support ha terminato presso il Porto di Marina di Carrara, banchina Taliercio, lo sbarco delle 29 persone soccorse nel Mediterraneo centrale lo scorso 2 giugno. Tra loro, ci sono 3 donne e un bambino di 2 anni: lo ha annunciato Emergency in un comunicato.

Le 29 persone soccorse provengono da Etiopia, Eritrea, Gambia e Sudan. Con il loro sbarco, la nave Life Support di Emergency fa sapere di aver concluso la sua ottava missione. In mare da dicembre 2022, ha tratto in salvo 683 persone.

"I naufraghi sono finalmente in un Paese sicuro, ma per ogni persona soccorsa non sappiamo quante ne annegano nel Mediterraneo o quante continuano a soffrire perché riportate in Libia. - ha commentato Albert Mayordomo, capomissione della Life Support - Anche durante questa missione abbiamo toccato con mano quanto sia diffusa la pratica dei respingimenti. Solo in due settimane, siamo stati testimoni indiretti di almeno cinque respingimenti per un totale di oltre 800 persone riportate in Libia contro la propria volontà".

Uno dei respingimenti ha riguardato 500 persone che si trovavano in acque maltesi al momento dell'intercettazione da parte dei libici. "La Life Support aveva cercato per oltre 24 ore un'imbarcazione segnalata in difficoltà di cui non c'era più traccia. Abbiamo scoperto in seguito che le persone erano già state riportate in una prigione a Benghazi in Libia. - prosegue Mayordomo - Nei giorni successivi, abbiamo avvistato diverse imbarcazioni cui era stato dato da poco fuoco, segno del passaggio dei libici, e abbiamo saputo che trasportavano più di 300 persone secondo quanto riportato da fonti che seguono le operazioni di respingimento in Libia".

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Blinken: "Serve immediata de-escalation in Kosovo e Serbia"

Oslo, 1 giu. (askanews) - Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato i leader kosovari e serbi ad allentare le tensioni, avvertendo che stanno mettendo a rischio le aspirazioni all'integrazione euro-atlantica. "Chiediamo ai governi del Kosovo e della Serbia di prendere provvedimenti immediati per allentare le tensioni", ha detto Blinken ai giornalisti ai parlando al termine del vertice dei Ministri degli Esteri della Nato tenutosi ad Oslo.

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