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"Salute mentale una priorità", istituzioni ed esperti a confronto

di TMNews martedì 10 dicembre 2024
3' di lettura

Roma, 10 dic. (askanews) - In Italia la salute mentale è un'emergenza silenziosa, spesso sottostimata e trascurata: isolamento sociale, uso eccessivo di tecnologie e varie dipendenze stanno alimentando l'aumento di ansia, di depressione, dei disturbi del comportamento. La prevenzione e un approccio olistico possono contribuire a contrastare un fenomeno che, è l'allarme degli esperti, è in crescita soprattutto tra i 18-34enni, tra le donne in gravidanza e nel primo anno dopo il parto. Per questo con l'evento "Salute Mentale: Agenda 2025", promosso e organizzato da Inrete, istituzioni, associazioni di pazienti ed esperti si sono riuniti al Ministero della Salute a Roma: obiettivo disegnare un percorso per costruire un sistema più equo e capace di rispondere alle crescenti esigenze dei pazienti, individuando risposte organizzative alle principali questioni emergenti.

Secondo un'indagine IPSOS, nel nostro Paese il 28% della popolazione soffre di disturbi mentali: e il dato è in crescita. Essenziale, perciò, il lavoro svolto fino qui dal Tavolo tecnico sulla Salute mentale, istituito dal Ministero della Salute dal 2023, che si è concentrato su precise priorità.

Alberto Siracusano, Prof. emerito Psichiatria, coordinatore tavolo tecnico Salute mentale: "Prima di tutto dare ascolto a tutta una serie di istituzioni, abbiamo fatto oltre 50 audizioni. Un altro è stato quello di promuovere una serie di incontri che anche a livello regionale hanno permesso di comprendere e di vedere le maggiori criticità. Terzo, un Piano di azione nazionale per la salute mentale che sarà pronto speriamo nei primi mesi del prossimo anno. Stiamo cercando di diffondere il più possibile, attraverso quanto detto, per una nuova cultura della salute mentale".

Ma le patologie mentali generano anche costi economici per il nostro Paese: per questo è necessario adottare modelli organizzativi efficaci per garantire una presa in carico adeguata dei pazienti.

Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione Ministero della Salute: "C'è la necessità molto forte di riorganizzare i modelli organizzativi di presa in carico. Con un'interazione e un'integrazione anche ospedale-territorio, e coinvolgendo tutte le specializzazioni e anche dal punto di vista delle professioni sanitarie, si potrà garantire una diagnosi precoce, un accesso precoce alle cure, e questo riduce da una parte i costi e le spese, e dall'altra parte sicuramente può garantire una migliore qualità della vita per tutti i pazienti".

L'ampio spettro delle patologie riconducibili all'ambito della salute mentale interessa in Italia circa 16 milioni di persone: malattie spesso invisibili, oggetto di stigma e a volte difficili da diagnosticare. Per questo la salute mentale resta in ogni caso tra i primi punti dell'agenda di Governo.

Orazio Schillaci, Ministro della Salute: "Credo che sia importante parlarne, avere delle soluzioni disponibili, non far finta di nulla, come a volte è avvenuto negli ultimi tempi. Stiamo organizzando, con il tavolo tecnico istituito presso il Ministero da oltre un anno, un Piano di rilancio sulla salute mentale. Bisogna agire soprattutto nella prevenzione, identificare le persone che possono essere più a rischio".

Da istituzioni, esperti e associazioni di pazienti arriva quindi l'impegno a promuovere una nuova cultura della salute mentale, in modo innovativo e con una visione olistica, che abbracci tutta la persona grazie ad un approccio "One mental health".

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Svenimento nello Studio Ovale, interrotto il discorso di Trump

Washington, 18 apr. (askanews) - Attimi di panico alla Casa Bianca: all'incontro con la stampa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il giuramento del dottor Mehmet Oz a capo dei Centers for Medicare and Medicaid Services, sembrerebbe che una ragazzina sia svenuta nello Studio Ovale mentre Trump stava parlando. I membri della stampa sono stati immediatamente accompagnati fuori.

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L'amministrazione Trump studia se licenziare il capo della Fed Powell

Roma, 18 apr. (askanews) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua amministrazione stanno valutando se licenziare il capo della Federal Reserve Jerome Powell sia un'opzione, ha dichiarato ai giornalisti il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett.

"Il presidente e il suo team continueranno a studiare la questione", ha detto Hassett quando gli è stato chiesto se il suo licenziamento fosse una possibilità, un giorno dopo che Trump si è scagliato contro di lui.

Il presidente degli Stati Uniti non ha l'autorità diretta di licenziare i governatori della Federal Reserve, ma Trump potrebbe avviare un lungo processo per cercare di destituire Powell dimostrando che c'è una "causa" per farlo.

Ha spesso criticato il presidente della Fed, che aveva originariamente nominato durante il suo primo mandato, accusandolo di fare politica. Powell ha di recente avvertito che le tariffe doganali di Trump avrebbero probabilmente fatto salire i prezzi e limitato la crescita economica, mettendo la Fed nella non invidiabile posizione di dover scegliere tra affrontare l'inflazione e la disoccupazione.

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Veneto, Zaia: il Piave è una preoccupazione assoluta, servono opere

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Il Piave è una preoccupazione assoluta, 5.000 metri cubi al secondo di acqua significa una colonna d'acqua lunga 5 km con una base di un metro quadrato al secondo, quindi il Piave deve avere le sue opere". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia facendo il punto sul maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia).

"Io spero che la dottoressa Colaizzi che è autorità di bacino e oggi è commissario per queste opere, alla quale noi abbiamo dato le progettazioni, intervenga quanto prima per scegliere un'opera da realizzare.

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Maltempo Veneto, Zaia: stato d'emergenza è minimo. Evitata tragedia

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Dichiarare lo stato d'emergenza mi sembra il minimo, l'emergenza c'è tutta a 360 gradi, purtroppo anche con la perdita di due vite umane". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa sul Maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia). Al momento ci sono 7 persone evacuate nel Vicentino, l'area più colpita.

"L'allerta gialla? Ci stava, è una scelta che fanno i tecnici, non è una scelta politica - ha detto Zaia - dopodiché l'allerta gialla ovviamente in maniera a macchia di leopardo può dare anche delle zone dove l'intensificazione del piogge va in escandescenza. Quindi le allerte vengono definita tecnicamente e penso che comunque l'allerta gialla non vuol dire stare a casa a dormire tranquilli, è un'allerta che ti dice: attenzione che potrebbero esserci fenomeni locali che ti portano anche a degli eventi che sono veramente problematici, come è accaduto".

Secondo Zaia grazie alle opere fatte negli ultimi anni si è evitata un'altra tragedia: "Visto e considerato che i bacini invasano, pensate che Montebello invasa 6 milioni di metri cubi, Caldogno, che abbiamo realizzato, invasa 3,8 milioni, Trissino invasa 3,5 milioni e poi l'Orolo con un milione di metri cubi, sono i quattro bacini che sono entrati in funzione e non sono ancora pieni, che vuol dire che quel polmone, quel serbatoio d'acqua che abbiamo lì nei bacini altrimenti sarebbe finito nelle nostre piazze, negli scantinati, nelle aziende. Questo vuol dire fare bacini in laminazione" ha concluso.

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