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Biden al vertice Apec: siamo di fronte a grandi cambiamenti politici

di TMNews sabato 16 novembre 2024
2' di lettura

Lima (Perù), 16 nov. (askanews) - Ultimo vertice Apec per il presidente Usa uscente Joe Biden, che nel suo discorso davanti ai leader di Giappone e Corea del Sud nell'ambito dell'associazione Asia-Pacifico ha avvertito: "siamo di fronte a un momento di significativo cambiamento politico". Il presidente Usa si riferisce certamente all'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ma anche alle molte crisi che percorrono il pianeta. A Lima, Biden ha avuto un meeting tripartito con il neopremier del Giappone e il presidente della Corea del Sud, Shigeru Ishiba e Yoon Suk Yeol, una "alleanza fatta per durare" ha detto il presidente statunitense.

Presenti a Lima i leader dell'associazione Asia Pacifico incluso il presidente cinese Xi Jinping la cui alleanza con la Russia rappresenta un problema per gli USA di Biden ma anche per quelli di Donald Trump. Le tensioni si moltiplicano su più fronti: dall'economia globale ai conflitti in Europa e Medio Oriente. Grande è insomma la confusione sotto il cielo, e la Cina di Xi Jinping intravede un'opportunità di colmare i vuoti lasciati da un'America percepita come sempre più inaffidabile e isolazionista. A dimostrarlo anche l'inaugurazione di un megaporto finanziato da Pechino sulle coste peruviane, appena prima del vertice dell'Asia-Pacific Economic Cooperation.

La mossa di Xi è pragmatica ma al tempo stesso ambiziosa. Da una parte, mira a consolidare i legami con i Paesi del Sud del mondo; dall'altra, punta a mettere in discussione la coesione tra gli Stati Uniti e i loro alleati. Se Trump seguirà il copione già scritto durante il primo mandato - con dazi, barriere tecnologiche e politiche isolate - Pechino spera di sfruttare il malcontento dei partner di Washington per presentarsi come un'alternativa stabile e prevedibile.

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Svenimento nello Studio Ovale, interrotto il discorso di Trump

Washington, 18 apr. (askanews) - Attimi di panico alla Casa Bianca: all'incontro con la stampa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il giuramento del dottor Mehmet Oz a capo dei Centers for Medicare and Medicaid Services, sembrerebbe che una ragazzina sia svenuta nello Studio Ovale mentre Trump stava parlando. I membri della stampa sono stati immediatamente accompagnati fuori.

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L'amministrazione Trump studia se licenziare il capo della Fed Powell

Roma, 18 apr. (askanews) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua amministrazione stanno valutando se licenziare il capo della Federal Reserve Jerome Powell sia un'opzione, ha dichiarato ai giornalisti il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett.

"Il presidente e il suo team continueranno a studiare la questione", ha detto Hassett quando gli è stato chiesto se il suo licenziamento fosse una possibilità, un giorno dopo che Trump si è scagliato contro di lui.

Il presidente degli Stati Uniti non ha l'autorità diretta di licenziare i governatori della Federal Reserve, ma Trump potrebbe avviare un lungo processo per cercare di destituire Powell dimostrando che c'è una "causa" per farlo.

Ha spesso criticato il presidente della Fed, che aveva originariamente nominato durante il suo primo mandato, accusandolo di fare politica. Powell ha di recente avvertito che le tariffe doganali di Trump avrebbero probabilmente fatto salire i prezzi e limitato la crescita economica, mettendo la Fed nella non invidiabile posizione di dover scegliere tra affrontare l'inflazione e la disoccupazione.

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Veneto, Zaia: il Piave è una preoccupazione assoluta, servono opere

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Il Piave è una preoccupazione assoluta, 5.000 metri cubi al secondo di acqua significa una colonna d'acqua lunga 5 km con una base di un metro quadrato al secondo, quindi il Piave deve avere le sue opere". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia facendo il punto sul maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia).

"Io spero che la dottoressa Colaizzi che è autorità di bacino e oggi è commissario per queste opere, alla quale noi abbiamo dato le progettazioni, intervenga quanto prima per scegliere un'opera da realizzare.

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Maltempo Veneto, Zaia: stato d'emergenza è minimo. Evitata tragedia

Venezia, 18 apr. (askanews) - "Dichiarare lo stato d'emergenza mi sembra il minimo, l'emergenza c'è tutta a 360 gradi, purtroppo anche con la perdita di due vite umane". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa sul Maltempo nella sede della Protezione Civile a Marghera (Venezia). Al momento ci sono 7 persone evacuate nel Vicentino, l'area più colpita.

"L'allerta gialla? Ci stava, è una scelta che fanno i tecnici, non è una scelta politica - ha detto Zaia - dopodiché l'allerta gialla ovviamente in maniera a macchia di leopardo può dare anche delle zone dove l'intensificazione del piogge va in escandescenza. Quindi le allerte vengono definita tecnicamente e penso che comunque l'allerta gialla non vuol dire stare a casa a dormire tranquilli, è un'allerta che ti dice: attenzione che potrebbero esserci fenomeni locali che ti portano anche a degli eventi che sono veramente problematici, come è accaduto".

Secondo Zaia grazie alle opere fatte negli ultimi anni si è evitata un'altra tragedia: "Visto e considerato che i bacini invasano, pensate che Montebello invasa 6 milioni di metri cubi, Caldogno, che abbiamo realizzato, invasa 3,8 milioni, Trissino invasa 3,5 milioni e poi l'Orolo con un milione di metri cubi, sono i quattro bacini che sono entrati in funzione e non sono ancora pieni, che vuol dire che quel polmone, quel serbatoio d'acqua che abbiamo lì nei bacini altrimenti sarebbe finito nelle nostre piazze, negli scantinati, nelle aziende. Questo vuol dire fare bacini in laminazione" ha concluso.

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