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Chiesta l'archiviazione nel caso Pozzi, "papà coraggio" da Mantovano

Roma, 13 nov. (askanews) - Dopo oltre 4 anni passati a cercare "verità e giustizia" per Gimmy, la famiglia di Gianmarco Pozzi ha ricevuto la notifica della richiesta di archiviazione delle indagini sull'omicidio del figlio, trovato morto nell'estate del 2020 sull'isola di Ponza, dove lavorava come addetto alla sicurezza, in circostanze mai chiarite. Allo stesso tempo il pm Flavio Ricci ha consegnato loro il faldone di conclusione delle indagini, e il papà, Paolo Pozzi, che ha scritto alle più alte istituzioni (dal presidente Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni) ha incontrato il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano.

"Ieri (12 novembre) siamo stati convocati dal sottosegretario (alla presidenza del Consiglio, Alfredo) Mantovano e c'era il suo team a disposizione. Sono stato molto felice di parlare di Gianmarco. Il sogno mio era di portarlo in tutti i posti istituzionali, e penso di esserci riuscito", ha riferito il papà di Gianmarco.

"Il fascicolo sono 6mila e passa pagine, la richiesta di archiviazione sono 170 pagine. Non sono uno studioso delle carte, ma ho acquisito nuovi elementi informativi che non avevo prima, da una parte sono anche contento perché oggi abbiamo anche delle certezze", ha confidato.

"Sono rimasto molto sorpreso perché mi attendevo un rinvio a giudizio da parte di qualcuno, perché avevamo fornito tanti elementi, anche la procura aveva fatto tanto, mi aspettavo uno o due rinvii a giudizio", ha sottolineato.

"L'informativa che arriva in procura (il giorno in cui è stato ritrovato il corpo di Gianmarco, il 9 agosto 2020, ndr) scrive che non ci sono notizie di reato. Chi l'ha scritto si assumerà la responsabilità di ciò che ha fatto", si è augurato.

"Sto organizzando una manifestazione su Roma per bloccare l'archiviazione o per dare un senso a 'Giustizia per Gianmarco', una manifestazione pacifica che a breve renderò noto data e luogo", ha concluso il "papà coraggio" di Gianmarco Pozzi.

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