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La via italiana al Pop: Triennale Milano riscopre Elio Fiorucci

di TMNews mercoledì 6 novembre 2024
2' di lettura

Milano, 6 nov. (askanews) - Una presenza costante nella creatività contemporanea, ma intorno alla quale per lunghi decenni c'è stato molto silenzio, c'è stata una sorta di amnesia. La Triennale di Milano celebra Elio Fiorucci, protagonista del costume, della cultura, della moda e della società, con una grande mostra che ripercorre la sua vita, le sue visioni e le sue amicizie. "In un certo senso - ha detto ad askanews Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano - è un personaggio imprendibile che è insieme eccentrico, eclettico ma capace di diventare una sorta di punto di una rete di percorsi e di traiettorie di vita che ha visto i protagonisti della moda, i protagonisti del design, i protagonisti della cultura visiva, i protagonisti del mondo della musica più interessante e spregiudicata, i protagonisti della cultura giovanile internazionale attorno a lui e con lui in luoghi diversi del mondo a creare visioni, oggetti, memorie, abiti, immagini. È stata una figura unica io credo da questo punto di vista".

La mostra, curata da Judith Clark, prende la forma di un mondo tutto "alla Fiorucci": a volte sembra un'irriverente atelier di moda alternativa, a volte una galleria d'arte contemporanea, quasi sempre un intreccio di creatività che vuole aprire le porte a un pubblico il più vasto possibile portando intuizioni colte, ma racontate in modo leggero, all'interno del grande mondo della cultura popolare. In qualche modo Fiorucci potrebbe avere rappresentato la vera via italiana alla Pop Art, traducendo in abiti o idee i progetti di Keith Haring o Andy Warhol, o degli innovatori della scena musicale urbana. E l'esposizione si cala alla perfezione anche nel modo in cui Triennale pensa se stessa.

"Triennale - ha aggiunto Boeri - è il luogo dove i linguaggi dell'arte si esprimono in maniera molto libera e senza confini. Quindi abbiamo il design, abbiamo l'urbanistica, abbiamo la grafica, abbiamo la moda, la letteratura, la televisione, il cinema, la fotografia, ma è difficile trovare personalità come Elio Fiorucci che le ha tutte attraversate senza mai occuparle militarmente, ma lasciando che fossero i migliori protagonisti di ciascuna di queste discipline a avvicinarsi a lui e a grazie a lui mettersi in contatto con gli altri".

La mostra quindi celebra Fiorucci anche come creatore di relazioni, intellettuali e creative, forte di una trasversalità plurale di visioni che oggi, in tempi normati dagli algoritmi, sembra mancare sempre di più.

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Alla scoperta del Parmigiano Reggiano con "Caseifici aperti"

Parma, 13 apr. (askanews) - Un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta del metodo di lavorazione artigianale della Dop, invariato da addirittura oltre nove secoli. Opportunità unica quella promossa sabato 12 e domenica 13 aprile da Parmigiano Reggiano. Porte aperte in 51 caseifici fra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova, per visite guidate e la possibilità di immergersi nel mondo del formaggio.

Prospettive sottolineate da Nicola Bertinelli del Consorzio Parmigiano Reggiano: "È il tredicesimo anno che i caseifici del Consorzio aprono le porte per permettere ai cittadini di visitare la struttura dove si produce il Parmigiano Reggiano, ma anche la filiera e gli allevamenti. Chi entra qui, vive il prodotto in un modo differente, rendendosi conto del perché si tratta di molto di più di un pezzo di formaggio".

Dai magazzini di stagionatura alla possibilità di acquistare il prodotto direttamente dalle mani dell'artigiano che lo ha creato nella "cattedrale del formaggio", esperienze uniche per gli appassionati ma aperte a tutti. Per una partecipazione del pubblico, locale e non solo, davvero considerevole: "Siamo solo all'inizio. Nel 2024 sono state superate le 20.000 persone in visita in quei quattro giorni, per un totale di 200.000 in tutto l'anno".

La forza degli ingredienti di mille anni fa - latte, sale e caglio - che ora guarda anche oltre all'Italia: "L'obiettivo è creare una grande fidelizzazione legata al prodotto: il Parmigiano Reggiano deve guardare al futuro, per diventare una marca iconica e un fenomeno culturale sui mercati internazionali".

E i risultati di questo sguardo verso l'estero si notano già nei numeri delle visite del 2024: oltre 180.000 i visitatori totali nei caseifici, 49.000 prenotazioni online sul sito del Consorzio di cui metà provenienti da altri Paesi.

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Vino, a Spoleto la fiera Supertrebbiano celebra il territorio

Milano, 12 apr. (askanews) - "Supertrebbiano è la fiera mercato sul trebbiano spoletino. 15 cantine provenienti da tutta l'Umbria, da Spoleto a Montefalco, passando per Todi fino a Città di Castello, porteranno il loro vino fatto con metodi artigianali e tecniche non invasive". "L'obiettivo di Supertrebbiano è quello di celebrare il territorio attraverso il vino. Il trebbiano spoletino, insieme alla Vernaccia di Cannara, è l'unico vitigno umbro a portare il nome della città da cui proviene. Con Supertrebbiano il nostro obiettivo è quello di portare in giro per l'Italia il nostro vitigno". Così hanno detto gli organizzatori di Supertrebbiano, Riccardo Montioni e Matteo Bufalini, sulla fiera mercato che si tiene domenica 13 aprile a Spoleto e che vedrà protagonista il re dei vini bianchi umbri per celebrare i "vignaioli come una volta".

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I ghiacciai di Salgado, al Mart e al Muse fotografia per il clima

Rovereto, 12 apr. (askanews) - Le immagini di uno dei più grandi fotografi al mondo per raccontare la crisi climatica, ma anche la straordinaria forza della natura, attraverso i ghiacciai. Sebastiao Salgado ha portato in Trentino le sue fotografie, in un progetto che coinvolge il Trento Film Festival, il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto e il Muse - Museo delle scienze di Trento.

"Sono degli splendidi scatti naturalistici - ci ha detto Gabriele Lorenzoni, curatore del Mart e coordinatore della mostra di Salgado - che raffigurano alcuni dei paesaggi meno esplorati e meno conosciuti al mondo, ma sono soprattutto dei documenti di incredibile forza e attualità politica e sociale. L'obiettivo di Salgado è infatti quello di sollecitare le coscienze di uomini e donne affinché si possa intervenire in maniera urgentissima sul tema del cambiamento climatico".

Con "Ghiacciai", Salgado cattura la bellezza delle masse glaciali in una galleria di immagini in gran parte inedite: dalla Penisola Antartica al Canada, dalla Patagonia all'Himalaya, dalla Georgia del Sud alla Russia, le fotografie ritraggono, nel bianco e nero tipico del fotografo brasiliano, alcuni dei luoghi più studiati da ricercatori che indagano la storia geologica della Terra, così come le conseguenze a breve e lungo termine del riscaldamento globale.

Per il Mart Salgado ha scelto oltre 50 fotografie di ghiacciai di tutto il mondo che costituiscono un percorso unico. Al Muse di Trento le immagini compongono una grande installazione site specific sospesa nel "Grande Vuoto", lo spazio che l'architetto Renzo Piano ha immaginato come cuore del museo. Scattate tutte in Canada, nel Parco nazionale e riserva di Kluane, costituiscono un unico grande ciclo fotografico. "I ghiacciai - ha aggiunto Massimo Bernardi, direttore Muse Trento - sono una sentinella, sono un messaggio che arriva a tutto il globo e che ognuno di noi ha il compito di raccogliere e in qualche modo trasformare in un'azione attiva in questo anno così importante per il futuro delle nostre montagne".

Alla presentazione del progetto è intervenuto in collegamento anche lo stesso Salgado. "La realtà vera - ha detto il fotografo - è che i ghiacciai stanno morendo e si sa che stanno morendo, ma si vede anche che stanno morendo. Noi non abbiamo molte possibilità di far qualcosa, possiamo soltanto cercare perlomeno di renderci conto di tutto questo. Io vorrei che la questione fosse più viva e più vicina a tutti noi attraverso anche le fotografie che faccio".

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Crozza-Trump scatenato: "I do the f*ck I want and you kiss my..."

Roma, 12 apr. (askanews) - E' un Trump ancora più scatenato del vero presidente Usa, quello impersonato da Maurizio Crozza sul Nove: insulti a non finire e sketch musicale finale con attacchi ai suoi predecessori: un florilegio di comicità e volgarità che sviluppa la nota dichiarazione del presidente americano sui paesi del mondo che sarebbero in fila per elemosinare un accordo sui dazi da lui imposti e poi in parte ritirati nell'ultima settimana.

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