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Fon.Te., nel 2023 +6% nuovi iscritti e +5 mld di patrimonio

di TMNews mercoledì 20 dicembre 2023
2' di lettura

Roma, 20 dic. (askanews) - La relazione annuale del Fondo Fon.Te., presentata al Senato, che prende in esame il bilancio dell'anno 2023, evidenzia una crescita del Fondo con oltre 41mila aziende associate e oltre 271mila iscritti (pari al 6% in più). Sale a oltre 5 miliardi di euro anche il patrimonio in gestione, grazie al miglioramento dei rendimenti finanziari e all'aumento delle contribuzioni in entrata che a fine anno supereranno i 600 milioni di euro. Nato nel 1996 come fondo di previdenza complementare del terziario, Fon.Te. ha natura negoziale tra le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori ed è costituito come ente no profit. Dal 1° aprile 2022 si è aperto anche ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi. Abbiamo parlato con Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze:

"L'inverno demografica porterà pacificamente uno squilibrio previdenziale. Questo non può essere risolto con la bacchetta magica, deve essere risolto con un'incentivazione strutturale rispetto alla previdenza complementare che ovviamente sarà quella che sosterrà, venendo meno una parte degli attivi sulla previdenza di primo pilastro, sosterrà la previdenza complementare. L'incentivazione che lo stato può dare è un'incentivazione fiscale migliorativa".

Il nostro Paese è quello che maggiormente risentirà del c.d. "inverno demografico", che creerà uno squilibrio tra nuovi lavoratori e pensionati, con una popolazione che nel 2050 avrà 5 milioni in meno di residenti.

I dati del Censis parlano chiaro: l'Italia è ancora un Paese di forte emigrazione giovanile per via della bassa attrattività del mercato del lavoro e con un forte calo delle nascite 7mila in meno rispetto al 2021. Tra 30-40 anni ci saranno persone che vivranno ad alto rischio povertà. Ne abbiamo parlato con Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te:

"Le istituzioni noi le valutiamo come un ecosistema, come ingegneri di ecosistema. Dobbiamo favorire attraverso un sistema di regole le iniziative che possono nascere spontanee. Bisogna cambiare questo sistema, c'è bisogno di una transizione di tipo previdenziale. Ritorniamo ad un'economia che recupera la sua matrice antropologica ed etica, ed una finanza che attraverso un sistema previdenziale recupera la sua funzione generativa".

Una situazione allarmante da cui si avverte la necessità di trovare nuove soluzioni per garantire la sostenibilità finanziaria dell'intero sistema previdenziale e, al contempo, l'adeguatezza dei futuri trattamenti pensionistici. La previdenza complementare dovrà necessariamente essere direttamente interconnessa alla previdenza obbligatoria per garantire a ciascun lavoratore il diritto ad un futuro sereno.

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

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Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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