CATEGORIE

Lotta ai tumori del sangue, in Lombardia 8 Centri per cure Car-T

di TMNews mercoledì 8 novembre 2023
3' di lettura

Bergamo, 9 nov. (askanews) - E' una terapia innovativa giovanissima ma è già considerata un punto di svolta epocale nella lotta contro il cancro, in particolare per alcuni tipi di tumore del sangue. E' basata sulle cosiddette cellule Car-T, un modello di cura che ingegnerizza i linfociti T, e che promette sviluppi importanti anche contro altre malattie ematologiche e tumori solidi. Per gli studiosi, siamo solo all'inizio di una rivoluzione.

Alessandro Rambaldi, direttore dell'Ematologia dell'ospedale di Bergamo: "Le Car-t possono essere considerate come il trionfo del immunoterapia nei tumori. Non sono l'unico prodotto di immunoterapia, ma sono quello più sofisticato è che almeno nel campo dei tumori del sangue fornendo i risultati più entusiasmanti. Questa terapia, oggi è disponibile per alcuni pazienti in particolare con linfoma e anche con leucemia acuta linfoblastica di linea B. Sono in corso sperimentazioni tutto il mondo con risultati altrettanto entusiasmanti per Che riguarda la terapia del mieloma, che è un'altra forma di malattia linfoproliferativa. In questo contesto i risultati che sono stati ottenuti dalla terapia con cellule Car T sono incredibilmente positivi. Perché i pazienti nei quali queste cellule sono state sperimentate erano in una fase avanzatissima della loro malattia, quindi veramente pazienti terminali e in questo contesto queste cellule hanno indotto remissioni complete e per alcuni di questi pazienti possiamo oggi cominciare a parlare di guarigione. In particolare per i pazienti con leucemia con linfoma di linea B e anche per alcuni pazienti con leucemia acuta linfoblastica, soprattutto pediatrici".

Se le Car-T sono una speranza sempre più concreta per quei pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali, sollevano anche interrogativi su aspetti quali sicurezza, costi e modalità di accesso. Quali sono gli effettivi benefici delle Car-T? Quali forme di tumore possono curare? Quali sono i pazienti che possono beneficiarne? E come renderne sostenibili gli elevati costi a carico del Sistema sanitario nazionale?

E' per rispondere alle numerose domande dei pazienti che è stata ideata la Campagna itinerante e online Car-T Destinazione futuro promossa dall'Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma con il supporto non condizionante di Bristol Meyers Squibb. La campagna si è conclusa a tappa a Bergamo, che con l'ospedale Papa Giovanni XXIII è uno degli otto Centri della Lombardia autorizzati alla somministrazione.

Giuseppe Toro, presidente nazionale dell'Ail, spiega i motivi che hanno portato a promuovere questa iniziativa: "E' stata una scelta assolutamente obbligata per Ail, perché nel momento in cui si sparse la voce nel Paese, in tutto il mondo, delle Car-T c'è stato una grande frenesia tra i nostri malati. I nostri centralini erano bombardati alla ricerca di informazioni e lo stesso anche i reparti ospedalieri, quindi era necessario fare chiarezza e dare le giuste informazioni". "Il nostro compito è quello di informare i pazienti in maniera corretta per sapere chi può accedere, chi non può accedere. E dove queste terapie possono essere fatte. Una cosa importante è che quando abbiamo cominciato i centri che potevano effettuare la erano solamente 23. Oggi sono più di 30. Quindi usciamo c'è un accesso sicuramente molto più più numeroso di un tempo. Quindi è la terapia del futuro, è la terapia dove in passato i medici allargano le braccia e oggi hanno questa possibilità".

tag

Ti potrebbero interessare

Guggenheim Bilbao, nuove opere e nuovo display della collezione

Bilbao, 13 dic. (askanews) - Un diverso allestimento per mostrare al pubblico le nuove acquisizioni della collezione e dare nuova energia alle grandi sale del terzo piano. Il Museo Guggenheim di Bilbao presenta oggi esposte opere di Damien Hirst, Robert Ryman o Al Held, che dialogano con quelle, già note ai visitatori, di Rothko, Cy Twombly o Yves Klein. Il progetto di riallestimento è stato curato da Marta Blàvia. "Abbiamo avuto due intenzioni diverse - ha detto ad askanews -: la prima è di condividere con i nostri visitatori le nuove acquisizioni della collezione, che sono tante. E poi la seconda intenzione è stata di mostrare la diversità della nostra collezione. Noi abbiamo una collezione piccola, 169 opere, ma molto diverse tra di loro, che ci permettono di seguire un po' l'evoluzione della storia dell'arte, dalla metà del XX secolo fino a oggi".

In mostra, accanto ad alcune opere monumentali che si adattano alla perfezione alla dimensione del museo basco, anche due meravigliosi Lucio Fontana scuri, e poi l'ipnotico Led verticale di Jenny Holzer, nella stessa sala con Kiefer e Mona Hatoum. "Abbiamo articolato ogni galleria intorno a un tema - ha aggiunto Blàvia - tra gli altri lo spazio, la gestualità nella pittura, l'arte pop, l'idea di violenza e le sue tracce, per far vedere ai nostri visitatori tutte le opere che abbiamo, la molteplicità di discipline, di approcci, di desideri e di pensieri intorno all'arte come forma di riflessione intorno alla nostra realtà".

Alla fine però, l'emozione più forte e intensa continua a regalarla un'opera che da anni domina la galleria 304 del Guggenheim: il grande mare di alluminio di El Anatsui. Un capolavoro enorme e ipnotico che continua a scrutare dentro di noi, lasciandoci senza fiato. (Leonardo Merlini)

TMNews

Cresce la chirurgia robotica. Il convegno a Santa Maria Hospital

Bari, 13 dic. (askanews) - Negli ultimi anni la chirurgia robotica ha conosciuto una crescita senza precedenti in Italia. Secondo i dati più recenti, infatti, nel solo 2024 sono stati eseguiti oltre 54.700 interventi robotici, con un aumento esponenziale rispetto al passato. L'ambito di maggiore utilizzo resta quello urologico, con circa 30mila procedure, ma numeri in forte crescita si registrano anche in chirurgia generale e ginecologia. Dalla sua prima introduzione in sala operatoria fino all'integrazione con le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale, la robotica ha segnato il passaggio decisivo verso una chirurgia sempre più mininvasiva, con benefici evidenti. Se ne è parlato a Bari, al Santa Maria Hospital, struttura di GVM Care & Research accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, durante il convegno "Dal sogno alla realtà: vent'anni di chirurgia robotica", dedicato in particolare all'esperienza dell'urologia robotica in Italia. Abbiamo parlato con il Prof. Giuseppe Speziale, Vicepresidente GVM Care & Research:

"Vent'anni fa abbiamo iniziato questo percorso di robotica, oggi siamo come Santa Maria Hospital di Bari con un centro all'avanguardia, non solo tecnologico ma anche sulla formazione per le persone. La robotica, come in generale tutta la tecnologia, non sostituisce ma implementa, aiuta il chirurgo a fare meglio, personalizzare le cure e renderle più precise. Oggi, per esempio in alcuni campi come nell'urologia, pensare una chirurgia senza il robot sarebbe assolutamente pazzesco, ma pensate che solo 20 anni fa i chirurghi hanno faticato a introdurre questa tecnica perché veniva considerata assolutamente inutile. Quindi non c'è la predisposizione naturale all'innovazione, ma bisogna introdurla anche con forza e determinazione".

Un'occasione per ripercorrere le tappe fondamentali di una disciplina che ha trasformato la pratica chirurgica, mantenendo sempre il paziente al centro, come sottolineato dal professor Ludovico, tra i primi a introdurre la robotica in sala operatoria durante gli interventi di chirurgia urologica. È poi intervenuto il Prof. Giuseppe Mario Ludovico, Coordinatore U.O. Urologia - Santa Maria Hospital di Bari:

"L'introduzione delle piattaforme robotiche ha rivoluzionato la chirurgia e in particolar modo l'urologia. Le tecniche chirurgiche si sono modificate profondamente. Il robot ha consentito di l'esecuzione di interventi chirurgici complessi in maniera minima e quindi minimizzando l'impatto per il paziente e soprattutto le sequele indesiderate, le complicanze postoperatorie".

Una medicina che cambia, evolve, ma che continua ad avere un punto fermo dunque: la competenza del chirurgo, cuore e mente di ogni intervento, anche nell'era della tecnologia più avanzata.

TMNews

Salvini su Russia e Ucraina: l'Europa boicotta il processo di pace

Milano, 13 dic. (askanews) - Il leader leghista Matteo Salvini ha parlato della guerra tra Russia e Ucraina a margine di un evento a Milano. "L'Europa prima non c'era, adesso mi sembra che stia boicottando un processo di pace, forse perché Macron, Starmer e altri leader sono in difficoltà in casa loro e quindi devono portare all'esterno i problemi francesi o inglesi, però noi non siamo in guerra contro la Russia e non voglio che i miei figli entrino in guerra contro la Russia. Quando c'è una potenza che ha 6000 testate nucleari il dialogo di cui parla sempre il Santo Padre, Papa Leone, è la via maestra, quindi lasciamo che Trump, Zelensky e Putin trovino un accordo senza disturbare questo percorso".

TMNews

Pirelli HangarBicocca: nelle Navate un cinema per Nan Goldin

Milano, 13 dic. (askanews) - Venerdì 12 dicembre 2025 Pirelli HangarBicocca ha presentato una serata speciale nella mostra This Will Not End Well, la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. Lo spazio delle Navate si è trasformato in un vero e proprio cinema dove è stato proiettato il film Liberty's Booty di Vivienne Dick del 1980 interpretato tra gli altri dalla stessa Nan Goldin: un'indagine sulle sex workers nell'economia tardo capitalista, narrata dal punto di vista femminile, nonché un documento e una celebrazione della sottocultura newyorkese alla fine degli anni Settanta, la stessa raccontata da Goldin nei suoi slideshow. Vivienne Dick è regista di fama internazionale e figura chiave del movimento No Wave a New York alla fine degli anni Settanta.

Dopo la proiezione si è tenuta una conversazione, moderata da Cristina Piccino, tra Nan Goldin e Vivienne Dick durante la quale le due artiste hanno rivelato come entrambe siano state d'ispirazione reciproca per la propria attività.

TMNews