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Due senzatetto nei "Bassifondi" di Trash Secco e i D'Innocenzo

di TMNews sabato 10 giugno 2023
1' di lettura

Roma, 10 giu. (askanews) - "Bassifondi", diretto dall'artista e videomaker Trash Secco e sceneggiato dai fratelli D'Innocenzo, arriva nei cinema il 15 giugno. E' la storia di un'amicizia tra due senzatetto, raccontata in maniera sfumata, poetica, a volte rude, a tratti struggente. Romeo e Callisto, interpretati da Gabriele Silli e Romano Talevi, hanno due caratteri opposti ma condividono una vita sulle sponde del Tevere.

Il regista ha scritto questa storia 15 anni fa, i D'Innocenzo l'hanno aiutato a renderlo un film che parla di un'amicizia forte come un amore e di sentimenti che forse non riguardano solo due homeless. "Lo spettatore si ritrova come a sbirciare la vita di un altro, e mentre lo fa si ritrova a guardare dentro se stesso. E' una cosa che io cerco di fare costantemente nella vita, anche se è una cosa molto difficile e massacrante a volte!".

Quella dei due senzatetto è una vita feroce, che spaventa e commuove. "Tutto ciò che riguarda le asprezze dei personaggi in qualche modo, non in maniera descrittiva, letteraria, ci appartenevano nel profondo. Come ci appartiene la contraddizione. E quindi è stato un incontro stupendo".

"Credo che questo film abbia in sé innegabilmente una grandissima luce. E sia un film che quando l'ho visti mi ha dato una grandissima speranza nei confronti di quello che possiamo essere quando smettiamo di guardare nel modo che il mondo vorrebbe che noi facessimo".

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Mattarella: da Cotec appello all'azione Ue, stare fermi non è opzione

Coimbra, 14 mag. (askanews) - "Il nostro Simposio ha il merito di lanciare 'Un appello all'azione' di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l'Europa agisca, perché stare fermi non è più un'opzione". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prendendo la parola al vertice Cotec Europa in corso a Coimbra che si intitola appunto "A Call to Action".

Mattarella ha citato la romanza "Nessun dorma" dalla Turandot di Puccini, ascoltata al vertice, affermando che "potrebbe applicarsi alla nostra Unione".

"I rischi dell'immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l'Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell'ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale - avverte il capo dello Stato -. A questo fine occorre mettere in campo misure efficaci e allo stesso tempo ambiziose".

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L'incontro tra Putin e Zelensky si farà? Trump valuta partecipazione

Roma, 14 mag. (askanews) - Cautela e conferme con il contagocce, alla vigilia dell'atteso incontro a Istanbul tra russi e ucraini per avviare dei negoziati di pace. Il Cremlino non ha ancora annunciato la composizione della delegazione russa che parteciperà giovedì ai negoziati con l'Ucraina. "Lo faremo quando riceveremo le istruzioni del presidente", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, Trump starebbe valutando la possibilità di partecipare personalmente ai colloqui in Turchia. La sua partecipazione, precisa, dipende dalla decisione del leader russo di essere presente all'incontro.

"Putin è colui che decide tutto in Russia, ed è lui che deve decidere sulla guerra. Questa è la sua guerra. Pertanto, i negoziati dovrebbero essere con lui", ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto da subito disposto a partecipare personalmente, sfidando il presidente russo a fare lo stesso, pur ribadendo di aspettarsi un cessate-il-fuoco completo e incondizionato dalla Russia.

Intanto Cina e Brasile si sono spesi per facilitare l'incontro di Istanbul per l'avvio di negoziati di pace con l'Ucraina. Nel corso di una visita nel Paese del Dragone, il presidente brasiliano Lula, ha ribadito:

"Un giorno ho avuto il coraggio di chiamare il presidente Putin. E gli ho chiesto: ferma questa guerra e torna alla politica, perché la politica ha davvero bisogno di cambiare il dibattito a causa della crescita dell'estrema destra nazista radicalizzata in tutto il mondo", ha spiegato.

"Nella possibilità che si incontrino a Istanbul e possano parlare davvero. Invece di scambiarsi colpi, scambiatevi parole", ha aggiunto.

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Sinner dal Papa, gli regala racchetta: Vuole gocare? Qui meglio di no

Roma, 14 mag. (askanews) - Divertente scambio di battute nel corso dell'incontro in Vaticano tra Jannik Sinner, accompagnato dai genitori e dal suo entourage e Papa Leone XIV.

Come mostrano le immagini di Vatican Media, Sinner ha portato in dono al pontefice una racchetta "molto simile alla mia" e la sua tessera della Federazione italiana tennis. Tra le risate dei presenti Papa Prevost, ha prima detto "Wimbledon mi lascerebbe..." con questa, e poi, una volta consegnata anche una pallina e su invito di Sinner a giocare un po' ha risposto prontamente: "Qui è meglio di no...", mentre si trovavano in una stanza dietro l'Aula Nervi.

Poi il pontefice ha chiesto al tennista: "Ieri sera ha vinto..." e poi: "A Roma come si vede?". Sinner ha, quindi risposto: "All'inizio del torneo era un pò difficile ma ora con tre vittorie siamo in gioco...".

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Dazi, Urso smentisce effetti negativi sull'export Italia verso Usa

Roma, 14 mag. (askanews) -"In questo contesto ancora in movimento, dobbiamo prendere atto che l'annuncio dei dazi al momento non ha avuto effetti negativi sull'export italiano negli Stati Uniti, che anzi è significativamente aumentato nei primi tre mesi dell'anno".

Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso durante un'audizione alla Camera sui dazi commerciali Usa.

"Nel primo trimestre del 2025, infatti, le nostre esportazioni hanno segnato più 11,8% in base ai dati Istat, rispetto a un anno prima. Non è avvenuto altrettanto per altri paesi europei" ha detto Urso. "Questo è probabilmente dovuto sia al fenomeno naturale di accumulo di scorte, che aziende e consumatori americani hanno fatto nel timore appunto dei dazi, ma anche verosimilmente alla forza intrinseca specifica in alcuni settori, davvero unica, del made in Italy - ha proseguito - a cui i cittadini americani non vogliono rinunciare".

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