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Giustizia Tributaria, Manzon: risolvere criticità degli organici

di TMNews lunedì 13 marzo 2023
3' di lettura

Milano, 13 mar. (askanews) - A sei mesi dall'entrata in vigore della riforma sulla Giustizia Tributaria, l'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili - l'Ungdcec - presieduta da Matteo De Lise, ha riunito magistrati, giuristi, professionisti per una sorta di prima verifica della sua efficacia. Nell'incontro di lavoro che si è svolto a Roma, oltre agli apprezzamenti complessivi sull'impianto e le finalità della riforma, sono emerse però soprattutto una serie di criticità presenti nella normativa accompagnate dall'auspicio che il legislatore possa presto risolverle. "Una riforma ha bisogno di gambe; una riforma senza gambe non va da nessuna parte - ha sottolineato il consigliere della Corte di Cassazione Enrico Manzon, che nel suo intervento ha insistito soprattutto sulla necessità di incrementare l'organico e le risorse dedicate alla Giustizia Tributaria - Quindi se si vuole dare alla riforma delle gambe, e delle gambe che siano in grado di camminare subito, non tra qualche anno, bisogna fare almeno tre cose: accelerare i concorsi, stabilizzare una quota di non togati; e capire cosa far fare ai pochi togati che hanno optato oppure riaprire l'opzione. Adesso nel Pnrr non si è fatto un granché; nella legge delega che sta per uscire: vedremo!".

Di "messe a punto" necessarie al nuovo assetto della Giustizia Tributaria hanno parlato anche i professionisti: commercialisti e avvocati. Anche da parte loro si auspica che le segnalazioni e le criticità evidenziate possano essere risolte in breve tempo, con soluzioni portate - auspicabilmente - già nella prossima riforma fiscale che, con la presentazione della legge delega in Consiglio dei ministri, sta per prendere forma. "Le criticità di questa riforma sono parecchie e le abbiamo evidenziate nel convegno - ha detto Marco Greggio, avvocato e giurista d'impresa del Foro di Padova - A mio avviso ci sono un paio di aspetti però che vanno corretti già in itinere. La prima: quando c'è l'invio da parte della Cassazione alla CTR la Commissione tributaria regionale, con la riduzione dell'aliquota al 90%. Ecco questa aliquota deve essere ridotta maggiormente, e questo è un auspicio che faccio. Il secondo aspetto è la parificazione generale dei vantaggi in caso di vittoria in primo grado e in secondo grado. E il terzo aspetto, ma non ultimo, è quanto sottolineato già dal Consigliere di Cassazione che ha partecipato all'incontro, ed è quello della necessità di implementare l'organico dei magistrati".

"Le criticità principali stanno nel fatto che il giudice tributario continua ad essere dipendente di una delle parti in causa, cioè fa comunque riferimento al Mef e questo è chiaramente una minaccia per la libertà e la indipendenza di giudizio. Cosa di cui gli stessi magistrati tributari credo siano assolutamente concordi - ha detto Federico Giotti - membro della Giunta esecutiva dell'Ungdcec, l'Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili - E ancora: è necessario riequilibrare l'onere probatorio richiesto alle parti, perché tramite il sistema delle presunzioni si è venuta a creare uno squilibrio tra le parti perché viene posto a carico del contribuente la necessità di dare magari una prova negativa".

Malgrado la segnalazione delle diverse criticità, nel corso dei lavori tutti i partecipanti hanno evidenziato e condiviso l'indirizzo principale che persegue la normativa: deflazionare il contezioso e agevolare una pace tra contribuente e amministrazione.

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L'incontro tra Putin e Zelensky si farà? Trump valuta partecipazione

Roma, 14 mag. (askanews) - Cautela e conferme con il contagocce, alla vigilia dell'atteso incontro a Istanbul tra russi e ucraini per avviare dei negoziati di pace. Il Cremlino non ha ancora annunciato la composizione della delegazione russa che parteciperà giovedì ai negoziati con l'Ucraina. "Lo faremo quando riceveremo le istruzioni del presidente", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, Trump starebbe valutando la possibilità di partecipare personalmente ai colloqui in Turchia. La sua partecipazione, precisa, dipende dalla decisione del leader russo di essere presente all'incontro.

"Putin è colui che decide tutto in Russia, ed è lui che deve decidere sulla guerra. Questa è la sua guerra. Pertanto, i negoziati dovrebbero essere con lui", ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto da subito disposto a partecipare personalmente, sfidando il presidente russo a fare lo stesso, pur ribadendo di aspettarsi un cessate-il-fuoco completo e incondizionato dalla Russia.

Intanto Cina e Brasile si sono spesi per facilitare l'incontro di Istanbul per l'avvio di negoziati di pace con l'Ucraina. Nel corso di una visita nel Paese del Dragone, il presidente brasiliano Lula, ha ribadito:

"Un giorno ho avuto il coraggio di chiamare il presidente Putin. E gli ho chiesto: ferma questa guerra e torna alla politica, perché la politica ha davvero bisogno di cambiare il dibattito a causa della crescita dell'estrema destra nazista radicalizzata in tutto il mondo", ha spiegato.

"Nella possibilità che si incontrino a Istanbul e possano parlare davvero. Invece di scambiarsi colpi, scambiatevi parole", ha aggiunto.

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Sinner dal Papa, gli regala racchetta: Vuole gocare? Qui meglio di no

Roma, 14 mag. (askanews) - Divertente scambio di battute nel corso dell'incontro in Vaticano tra Jannik Sinner, accompagnato dai genitori e dal suo entourage e Papa Leone XIV.

Come mostrano le immagini di Vatican Media, Sinner ha portato in dono al pontefice una racchetta "molto simile alla mia" e la sua tessera della Federazione italiana tennis. Tra le risate dei presenti Papa Prevost, ha prima detto "Wimbledon mi lascerebbe..." con questa, e poi, una volta consegnata anche una pallina e su invito di Sinner a giocare un po' ha risposto prontamente: "Qui è meglio di no...", mentre si trovavano in una stanza dietro l'Aula Nervi.

Poi il pontefice ha chiesto al tennista: "Ieri sera ha vinto..." e poi: "A Roma come si vede?". Sinner ha, quindi risposto: "All'inizio del torneo era un pò difficile ma ora con tre vittorie siamo in gioco...".

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Dazi, Urso smentisce effetti negativi sull'export Italia verso Usa

Roma, 14 mag. (askanews) -"In questo contesto ancora in movimento, dobbiamo prendere atto che l'annuncio dei dazi al momento non ha avuto effetti negativi sull'export italiano negli Stati Uniti, che anzi è significativamente aumentato nei primi tre mesi dell'anno".

Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso durante un'audizione alla Camera sui dazi commerciali Usa.

"Nel primo trimestre del 2025, infatti, le nostre esportazioni hanno segnato più 11,8% in base ai dati Istat, rispetto a un anno prima. Non è avvenuto altrettanto per altri paesi europei" ha detto Urso. "Questo è probabilmente dovuto sia al fenomeno naturale di accumulo di scorte, che aziende e consumatori americani hanno fatto nel timore appunto dei dazi, ma anche verosimilmente alla forza intrinseca specifica in alcuni settori, davvero unica, del made in Italy - ha proseguito - a cui i cittadini americani non vogliono rinunciare".

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Dazi, Urso: per l'Italia auto e medicinali i settori più a rischio

Roma, 14 mag. (askanews) -Per l'Italia filiera dell'auto e farmaceutica sono due dei settori che rischiano di subire maggiormente ricadute negative dai dazi commerciali approntati dall'amministrazione Usa. Lo ha riferito il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso durante un'audizione alla Camera

"Per quanto riguarda l'auto, che attraversa una grave crisi strutturale, dovuta anche alle regole a nostro avviso sbagliate del Green Deal - ad esempio ieri (13 maggio, ndr) Nissan ha annunciato la chiusura di sette stabilimenti e i licenziamenti di 20.000 operai - le misure daziali americane non avranno a nostro avviso un impatto sulla vendita di auto esportate dall'Italia, perché sono sostanzialmente di alta gamma e di conseguenza poco influenzate dal prezzo, ma avranno invece un impatto molto significativo sulla filiera dell'automotive, cioè sulla componentistica che produce per auto di media gamma tedesche o di altre nazioni - ha spiegato Urso - che allo stato sembra il settore più a rischio".

"Analogo impatto potrebbe aversi nel settore della farmaceutica, ove vi fossero misure che allo Stato non sono state ancora definite - ha proseguito Urso -. Infatti, i prodotti farmaceutici annunciati come possibile obiettivo di misure daziarie sono stati invece poi esclusi, perché considerati prodotti per scopi umanitari, ma pochi giorni fa il presidente Trump ha annunciato misure draconiane per abbassare i prezzi dei medicinali negli Stati Uniti, medicinali spesso prodotti da multinazionali americane proprio nel nostro Paese e da qui esportati negli Stati Uniti".

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