Addio a Mihajlovic, il giramondo del pallone
Roma, 16 dic. (askanews) - Il mondo del calcio piange la morte di Sinisa Mihajlovic. Ad annunciarlo è stata la famiglia che gli è stata vicino fino all'ultimo. L'ex calciatore da domenica era ricoverato in una clinica a Roma. Aveva 53 anni. Mihajlovic era stato colpito da una leucemia nel 2019. Dopo aver inizialmente superato la malattia, lo scorso mese di marzo lo stesso ex calciatore serbo aveva annunciato la necessità di un nuovo ciclo di cure.
Sinisa Mihajlovic era nato il 20 febbraio del 1969 a Vukovar, una città croata al confine con la Serbia quando ancora esisteva la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il calciatore approda in Italia nel 1992 quando lo acquista la Roma dalla Stella Rossa. In giallorosso rimane due stagioni, fino al 1994. Poi la Sampdoria e la Lazio con cui vince lo storico Scudetto nel 2000. Nel 2004 Mihajlovic passa all'Inter allenata dal suo amico Roberto Mancini. Numerose le presenze anche con la maglia della sua nazionale. Suo il record di gol realizzati in Serie A su calcio di punizione dal 1987 in poi: 28. Da allenatore, dopo diverse eserienze da vice, inizia a Bologna nel novembre del 2008. Poi il Catania, il Torino, il Milan e tante altre esperienze fino al ritorno a Bologna. Il 13 luglio 2019, a poche settimane dal rinnovo contrattuale con i rossoblu, è lo stesso Sinisa Mihajlovic a comunicare in conferenza stampa di avere una forma acuta di leucemia e di volersi sottoporre alle cure per sconfiggere la malattia. Per lui arriva immediato il sostegno da parte della società e la solidarietà di tutto il mondo del calcio che oggi piange la scomparsa di Sinisa.