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Il viaggio di Ulisse e il fuoco di Dante

di TMNews lunedì 23 agosto 2021
4' di lettura

Roma, 7 set. (askanews) - "Chi è 'n quel foco che vien sì diviso di sopra, che par surger de la pira dov'Eteòcle col fratel fu miso?". Rispuose a me: "Là dentro si martira Ulisse e Diomede, e così insieme a la vendetta vanno come a l'ira; e dentro da la lor fiamma si geme l'agguato del caval che fé la porta onde uscì de Romani il gentil seme".

(Canto XXVI dell'Inferno).

Ulisse è uno dei personaggi più famosi della mitologia greca. Omero narra le sue vicende nell'Iliade e nell'Odissea, con il suo lungo viaggio pieno di avventure e insidie, prove di coraggio e intelligenza. Un viaggio dal quale Ulisse non vuole tornare. Non basta l'amore per la moglie Penelope e per il figlio, né la pietà per il padre che lo aspetta.

Dante nella Commedia lo colloca tra i consiglieri fraudolenti dell'VIII Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, dedicandogli buona parte del Canto XXVI. E' avvolto da una doppia fiamma con l'amico Diomede. Colpevoli - come dice Virgilio - di aver smascherato Achille a Sciro, del furto del Palladio e di aver escogitato l'inganno del cavallo di Troia, che porterà Ilio alla caduta e alla distruzione, tra le fiamme.

"Ulisse - spiega Sonia Gentili, professoressa di Letteratura all'Università La Sapienza di Roma, scrittrice e dantista - è uno dei personaggi danteschi più affascinanti e più misteriosi. Sono stata molto incuriosita da uno dei maggiori elementi di mistero che caratterizzano Ulisse, che è il fuoco, il fuoco nel quale Ulisse è punito nella Commedia insieme a Diomede. Dante ci dice che Ulisse e Diomede sono in una doppia fiamma simile a quella che bruciò i cadaveri di Eteocle e Polinice, i figli di Edipo. Ma Eteocle e Polinice si odiavano - prosegue Sonia Gentili - due fratelli divenuti nemici e dunque la divisione del fuoco che bruciava i cadaveri di Eteocle e Polinice era il sintomo della loro inimicizia mentre Ulisse e Diomede sono amici per la pelle".

"Da dove viene questa invenzione dantesca - spiega ancora la prof. Gentili - naturalmente non bisogna eccedere nella ricerca delle fonti, è ben possibile che Dante abbia totalmente inventato. Ma qui in questo caso c'è una bella avventura testuale. L'Iliade, è il grande libro dell'ira e della distruzione - siamo nel decimo libro - i greci devono andare a spiare i troiani per risolvere le sorti della guerra che sta andando piuttosto male per loro. Diomede si offre per andare a spiare il campo troiano ma vuole un compagno. I greci gli chiedono chi vuoi con te, e Diomede risponde: voglio Ulisse perché è talmente intelligente che insieme ci tireremo fuori persino da un fuoco ardente. Ecco il fuoco che costituisce la grande sfida ai fati che attraverso la loro fiducia nell'ingegno e nella cooperazione, nelle risorse umane, Ulisse e Diomede indirizzano ai fati, al mondo esterno e che appunto nella Commedia diviene il luogo della loro punizione".

Nell'Inferno dantesco l'amicizia tra Ulisse e i suoi compagni ha un esito peccaminoso e distruttivo perché sfida le leggi divine. Diomede scommette che l'intelligenza di Ulisse, unita al suo coraggio, potrebbe tirarli fuori persino da un fuoco ardente. E' ybris, la presunzione che porta gli uomini a credere solo nelle proprie facoltà. La presunzione condannata nell'Inferno di Dante e nel contrappasso i due amici che credettero di poter sfidare il fuoco sono condannati a bruciare nel fuoco dell'eterna distruzione reciproca, come i nemici giurati Eteocle e Polinice.

"Ma per interpretare correttamente questo contrappasso - spiega Sonia Gentili, professoressa di Letteratura all'Università La Sapienza di Roma, scrittrice e dantista - per non immaginare che ci sia una sorta di giudizio morale dantesco sull'Ulisse qui rappresentato bisogna rivolgersi al testo che ha mediato la conoscenza di questo blocco dell'Iliade in Dante, che è l'Etica Nicomachea di Aristotele, il testo dal quale Dante trae la struttura morale, per sua stessa affermazione, della Commedia e dell'Inferno in particolare".

"La navigazione di Ulisse fra Scilla e Cariddi dice Aristotele nel secondo libro dell'Etica Nicomachea - prosegue la dantista - è l'immagine che meglio esprime l'incertezza dell'avventura umana nella realizzazione del giusto mezzo virtuoso. Questa incertezza radicale, questo percorso dell'uomo che fida sui propri mezzi e sulle proprie capacità intellettuali e morali senza altro aiuto, è l'immagine dell'uomo greco, dell'Ulisse eroe che non ha conosciuto il Dio cristiano, che Dante vuole trasmetterci con la Commedia. Nella sua navigazione Ulisse perisce, trova soltanto nel mondo la natura, e la propria solitudine perché il Dio cristiano non l'ha mai conosciuto".

Ulisse - narra nella Commedia - non vuole abbandonare il suo viaggio. Arrivato con la sua nave allo stretto di Gibilterra, limite delle terre conosciute, convince i compagni a oltrepassare le colonne d'Ercole. Un folle volo nell'emisfero australe, completamente invaso dalle acque, durato circa cinque mesi. Poi la nave arriva in vista del monte del Purgatorio. E qui si leva una terribile tempesta.

Tre volte il fé girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso. (Canto XXVI dell'Inferno)

Progetto a cura di: Serena Sartini e Giovanna Turpini, con la voce di Pino Insegno

Con la collaborazione di Leonardo Merlini e Marco Bazzichi

Montaggio di: Carlo Molinari

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A Roma si accelera sull'Ucraina, Putin da Mosca: "Kiev ha fallito"

Roma, 26 apr. (askanews) - E' presto per dire che siano state ore decisive, ma di certo a Roma a margine del funerale in mondovisione di Papa Francesco - che mai aveva smesso di invocare la pace tra Russia e Ucraina - c'è stata un'accelerazione degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco. L'immagine che meglio li riassume è quella del breve incontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky proprio a San Pietro, un colloquio informale durato una quindicina di minuti. Zelensky ha poi ringraziato Trump in un post su X (ex Twitter), parlando di un "buon incontro", e anche la Casa Bianca lo ha definito produttivo. Dopo i funerali in Vaticano Zelensky è corso a Palazzo Chigi per un incontro con Giorgia Meloni, durato circa 45 minuti, mentre Meloni a sua volta ha salutato Donald Trump a margine delle esequie in Vaticano; ma il presidente Ucraino ha avuto bilaterali separati anche con il presidente francese Emmanuel Macron a Palazzo Bonaparte e con il premier britannico Keir Starmer, tutti a Roma per l'ultimo saluto al pontefice.

Nelle stesse ore da Mosca arrivavano immagini diverse: il presidente Vladimir Putin, il cui esercito nelle ultime settimane ha intensificato gli attacchi su obiettivi civili in Ucraina, ha incontrato da remoto il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov che gli ha riferito, a favore di telecamere, che tutta la regione russa del Kursk, occupata a sorpresa dall'Ucraina nell'autunno del 2024, sarebbe ormai stata liberata, ache grazie all'impiego di soldati nordcoreani. Putin ha commentato che secondo lui questo "crea le condizioni per un'ulteriore azione di successo delle nostre truppe in altri settori chiave del fronte e avvicina la sconfitta" di quello che ha definito "il regime neonazista" di Kiev che avrebbe "fallito". Lo stato maggiore ucraino ha smentatito le dichiarazione di Mosca, affermando che "la situazione è difficile", ma le unità di Kiev continuerebbero a "mantenere le loro posizioni".

Ma al di là delle propaganda, qualcosa potrebbe muoversi davvero: il portavoce del Cremlino ha fatto sapere sempre oggi che Putin, durante l'incontro avuto ieri con l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha confermato la disponibilità della Russia a negoziare con l'Ucraina senza precondizioni. Mentre per interposta persona è arrivata l'apertura di Kiev: "L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato", ha scritto Macron su X (ex Twitter), poco dopo l'incontro con Zelensky a Roma.

TMNews

Turisti incantati da passaggio della papamobile: "Un giorno speciale"

Roma, 26 apr. (askanews) - Turisti felici di aver assistito al passaggio della bara di Papa Francesco per le vie del centro di Roma, nel viaggio che lo ha portato dal Vaticano a Santa Maria Maggiore, la basilica di Roma che sarà la sua ultima casa. Sono circa 150.000 le persone che si sono riversate in strada per partecipare a questa "giornata speciale".

"È sicuramente un giorno triste per vedere il Papa, ma è anche un giorno bellissimo che, come sapete, tutti noi apprezziamo. Riunisce tutti qui in un unico posto, da tutto il mondo", ha affermato Sarmad Shamou, turista americano.

"Ho avuto l'occasione di assistere personalmente all'intera settimana di preparazione a questo funerale e, in quanto cristiana cattolica che ha già compiuto pellegrinaggi in passato, è davvero toccante: accade una volta nella vita", ha commentato Barbara Farhat, dal Brasile.

"Non sono credente, ma penso che sia molto importante per tutti. Penso che sia una grande manifestazione contro la guerra da parte della gente. È più importante essere qui che altrove", ha aggiunto Carlo Tsad, pensionato che vive a Roma.

"È stata una giornata speciale. È stato difficile elaborarla completamente, a dire il vero, piuttosto surreale. Abbiamo visto il Papa passare davanti al Colosseo circa mezz'ora fa e poi siamo corsi sui nostri scooter Lime il più velocemente possibile per cercare di vedere anche noi lo spettacolo. Sentiamo di aver imparato molto da questa giornata, ma dovremo elaborare tutto nel fine settimana", ha concluso il turista britannico Tom Cullimore.

TMNews

Meloni riceve Zelensky: "Sostegno a sforzi Trump per una pace giusta"

Roma, 26 apr. (askanews) - Dopo i funerali di Papa Francesco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Secondo una nota di Palazzo Chigi, i due leader "hanno ribadito il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all'Ucraina".

Nell'incontro, Meloni "ha salutato positivamente la piena disponibilità dell'Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace".

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Palazzo Grassi si trasforma con il lavoro di Tatiana Trouvé

Venezia, 26 apr. (askanews) - Palazzo Grassi trasformato in un labirinto di segni e oggetti, in un intreccio di narrazioni, attraverso una serie di opere e interventi che intrecciano mondi interiori ed esteriori, reali e immaginari, nei quali il disegno e la scultura si scambiano continuamente di ruolo. La mostra "Tatiana Trouvé - La strana vita delle cose" è un'occasione per vedere come anche la scultura trova il modo di fare risuonare le sale del palazzo veneziano, normalmente pensato per accogliere soprattutto la pittura.

"Allestendo la mostra - ha detto ad askanews Tatiana Trouvé - ho iniziato a lavorare lo spazio e ho iniziato anche a capire che forse le mie sculture, le mie installazioni le stavo lavorando un po' come dei disegni o un po' come se il primo piano fossero gli spazi nei quali il visitatore entra in modo più fisico all'interno dei miei disegni. È anche un po' come il viaggio, un viaggio tra le diverse memorie, i diversi ricordi di una vita o di quello che si fa in una vita".

Muovendosi nel museo si percepisce come lo spazio espositivo è stato in qualche modo piegato, per aprire possibilità diverse, per indagare la forma scultorea come matrice di più vasta portata. "Ha usato il palazzo come una sua scultura - ci ha spiegato Caroline Bourgeois, curatrice della mostra insieme a James Lingwood - ha cambiato il percorso e proprio anche il sentimento del palazzo, partendo da questo pavimento che è diventato a sua volta una scultura e rappresenta la città e la sua laguna, ma se lo si osserva dall'alto ecco che diventa come una cosmogonia".

E la parola cosmogonia ha senso, perché la mostra sembra ogni volta ricreare dall'inizio la dimensione fisica degli oggetti, che diventano, sia nei disegni sia nelle opere tridimensionali, delle proiezioni della vita, del tempo, delle possibilità. "Si può ben vedere - ha aggiunto Trouvé - una categoria di oggetti che prediligo, che sono le scarpe, le borse, i cuscini, che fanno parte di un universo molto narrativo nel mio lavoro".

E se al primo piano le installazioni creano quasi un mondo alternativo, al secondo piano i disegni, alcuni dei quali mai esposti prima, sono una potentissima finestra sull'universo di Tatiana Trouvé, per molti versi sorprendente nella sua misteriosa chiarezza. "Le sculture diventano disegni i disegni diventano sculture e si ritrovano echi in tutte le stanze", ha concluso Caroline Bourgeois. E proprio la ricerca di questi echi forse rappresenta bene il senso della presenza dello spettatore nella mostra.

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