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Dalla parte delle foreste, PEFC Italia compie 20 anni

di TMNews giovedì 8 luglio 2021
2' di lettura

Roma, 9 lug. (askanews) - PEFC Italia festeggia 20 anni con all'attivo 881.854 ettari di superficie certificata (di cui 7.254,11 ettari di pioppeti e 54,91 ettari di piantagioni) distribuiti su 13 regioni e due province autonome, che nel giugno 2021 rappresentano il 9,1% della superficie forestale italiana, e 1.206 aziende di trasformazione che scelgono legno proveniente da foreste certificate.

Il PEFC Italia, l'ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, ha festeggiato i suoi 20 anni di attività nel nostro Paese all'evento "Ventennale di PEFC Italia".

"Chiediamo che il settore della trasformazione - spiega Francesco Dellagiacoma Presidente PEFC Italia - sia attento alla valorizzazione del legame italiano, locale. Noi abbiamo un settore economico molto importante e una produzione molto bassa di legname che viene poco valorizzata. Oggi c'è l'occasione concreta di mettere insieme questi due settori: da una parte il mercato del legno che sta esplodendo e dall'altra la percezione che l'utilizzo del legno ha dei vantaggi dal punto di vista ambientale".

Tanti i progetti messi in campo per proteggere boschi e foreste italiane: "Il mondo dei progetti - sottolinea Antonio Brunori, Segretario Generale PEFC Italia - è proprio nel mondo delle foreste partendo dalla valorizzazione delle foreste fino ai prodotti, alle filiere, passando per la moda sostenibile, perché il legno se sfibrato diventa abito, fino a parlare del monitoraggio delle foreste, salute e biodiversità, fino ai servizi ecosistemici. Quindi, protezione e tutela della biodiversità, clima e turismo sostenibile".

Il lavoro di sensibilizzazione nei confronti delle aziende si è svolto parallelamente a quello verso i consumatori. "Oggi il PEFC Italia - afferma Primo Barzoni, vicepresidente PEFC Italia - offre opportunità grandi per l'azienda sia della filiera forestale che delle aziende di trasformazione. Il vantaggio va nel contesto in cui tutta la società più matura sui temi della sostenibilità e marcare i prodotti di carta e legno con una marcatura del logo PEFC entra in contatto con i consumatori e la società civile, per far parte di un modello di economica rigenerativa che è attenta alla persona, alla comunità, al pianeta".

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Tajani: Regeni? Ad Al-Sisi augurio collaborazione giudiziaria proceda

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Al-Sisi, ha risposto a margine a chi gli chiedeva se nel corso del colloquio è stato affrontato il caso Regeni.

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Tajani: Italia sostiene Egitto in tutti i modi per cessate fuoco Gaza

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "L'Italia sosterrà in tutti i modi il tentativo di mediazione egiziana per arrivare a un cessate il fuoco prolungato tra Israele ed Hamas. Il lavoro dell'Egitto non è facile, ma ho messo a totale disposizione il nostro Paese perché si possa raggiungere la pace in questa tormentata area mediorientale. Anche per quanto riguarda la ricostruzione abbiamo rinnovato totale sostegno all'azione egiziana. Abbiamo detto che siamo pronti a fare tutto ciò che potrebbe essere utile per favorire la mediazione egiziana": lo ha affermato dal Cairo il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine, al termine dell'incontro con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.

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Tajani al Cairo: attacchi Houthi problema grave, 7 mld danni a Egitto

Il Cairo, 24 apr. (askanews) - "C'è una comunità d'intenti per cercare di garantire la libertà di navigazione attraverso Suez e attraverso il Mar Rosso. È un problema quello degli attacchi degli Houthi grave per l'Egitto, perché ha avuto danni enormi, circa 7 miliardi di dollari. Noi abbiamo avuto danni per le nostre imprese esportatrici, più le spese che dobbiamo profondere per la presenza della nostra Marina militare che deve garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine al termine del colloquio con il presidente egiziano Al-Sisi al Cairo.

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Ai funerali del papa occhi puntati su Trump, Zelensky e Von der Leyen

Roma, 24 apr. (askanews) - Sono più di 170 le delegazioni attese per i funerali di Papa Francesco, sabato 26 aprile (alle 20) sul sagrato della Basilica di San Pietro: in prima fila ovviamente capi di Stato e di governo, sovrani e leader spirituali. Amici e cosiddetti "nemici", come il presidente dell'Argentina Javier Milei, che in passato non ha risparmiato critiche, insulti compresi, verso Francesco. Ma gli occhi restano puntati su Donald Trump, che in partenza venerdì prevede una trasferta di meno di 24 ore, rendendo poco fattibile un incontro decisivo sull'Ucraina o sulla guerra dei dazi a margine delle esequie del Pontefice.

Come è noto, ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria.

E ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice.

Ci saranno inoltre il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania sia il presidente Frank-Walter Steinmeier che il cancelliere uscente Olaf Scholz e per la Gran Bretagna il principe William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

E a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij.

I "grandi" assenti restano il presidente Vladimir Putin, che ha deciso di inviare la ministra della Cultura Olga Ljubimova e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze al Papa.

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