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Sono tornate le 67 Colonne per l'Arena di Verona

di TMNews venerdì 11 giugno 2021
2' di lettura

Verona, 11 giu. (askanews) - Le 67 colonne dell'Arena di Verona crollate nel 1117 sono oggi virtualmente tornate a sostenere il Teatro antico grazie al progetto di Fundraising e Corporate Membership, che ha visto in campo assieme agli sponsor storici nuovi sostenitori. Insieme hanno raccolto oltre un milione e mezzo di euro a sostegno della Fondazione, confermando anche in questo periodo difficile la propria presenza.

Le 67 colonne sono andate a ruba, c'è stata una grandissima adesione ha spiegato Gianfranco De Cesaris, Direttore Generale della Fondazione Arena di Verona: "Abbiamo già delle aziende che sono in lista d'attesa per il 2022".

Il progetto Le 67 Colonne per l'Arena di Verona è guidato dalla Sovrintendenza di Fondazione Arena, e con la partnership del Gruppo Editoriale Athesis. Fondamentale il ruolo dei grandi mecenati come Sandro Veronesi, Presidente di Calzedonia Group, che ha voluto lanciare un messaggio anche verso gli altri imprenditori: "Il fatto che si sappia dov'è Verona, che esiste, qualche valore aggiunto ce lo avrà. Produciamo vino, abbiamo delle attività, abbiamo degli immobili che magari si rivalutano. Abbiamo degli interessi che la città sia più conosciuta nel mondo".

Per Gian Luca Rana, Amministratore Delegato di Pastificio Rana, questo progetto è un segnale di speranza per il futuro e dell'importanza di esserci e di partire dal territorio: "Ho avuto un papà straordinario che mi ha insegnato che iniziare a fare il portapane a San Giovanni Lupatoto e arrivare a vendere i tortellini in tutto il mondo è un sogno come questo luogo che ci rappresenta".

Per il Sindaco di Verona Federico Sboarina si può uscire da una pandemia così terribile, solo unendo gli sforzi e l'Arena è un moltiplicatore di ricchezza oltre che un patrimonio di tutti: "E' il più grande teatro all'aperto al mondo che genera un impatto economico sul territorio misurabile in alcune centinaia di milioni di euro".

Cruciale il ruolo della cultura e dell'opera come ha sottolineato il Sovrintendente e Direttore Artistico dell'Arena di Verona Cecilia Gasdia: "Il mondo dell'opera lirica è la summa di tutte le arti e di tutti gli artigianati. Dentro al mondo dell'opera c'è tutto".

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Comencini: "Mai stata candidata in 40 anni, ha senso con questo film"

Roma, 7 mag. (askanews) - "Sono molto emozionata, sono contenta per il lavoro di tutti e tutte che hanno partecipato al film. Non sono mai stata candidata in realtà in 40 anni, però c'è un senso ad essere candidata con questo film. Naturalmente l'emozione anche aggiunta con il fatto di portare questa lettera d'amore al cinema e questa lettera d'amore a mio padre qui": così Francesca Comencini, candidata al David per la Miglior regia per il suo film "Il tempo che ci vuole" sul padre Luigi.

"Il cinema è qualcosa di fragile, ma anche di molto resistente. Il cinema italiano alla fine è qualcosa che caratterizza questo Paese, che racconta le nostre storie. Tutti i film con i quali sono onorata di essere candidata, raccontano aspetti di questo Paese. Penso che dovrà ripartire e ripartirà, do il mio sostegno a tutti i lavoratori e le lavoratrici del cinema che in questo momento stanno lavorando di meno, però con la fiducia nella resistenza del cinema italiano", ha dichiarato Comencini.

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Raid Israele uccide famiglia palestinese: "Il mondo sta a guardare"

Khan Yunis (Gaza), 7 mag. (askanews) - "Mio fratello è un farmacista e stava dormendo in casa con sua moglie e i suoi tre figli, il più grande dei quali aveva otto anni; stavano dormendo e la casa è crollata su di loro e mio fratello è stato martirizzato e il più piccolo, un bambino di quattro mesi, nato mentre c'era la guerra a gennaio, è ancora disperso, non lo abbiamo trovato".

Il raid avrebbe ucciso 8 persone, 12 i feriti. Abir Shehab è col resto della famiglia all'ospedale Nasser dove sono ricoverati i sopravvissuti, fra cui bambini.

"Moriamo di fame, moriamo di guerra, moriamo di paura, moriamo di tutto - dice - e il mondo intero sta a guardare mentre moriamo, e il mondo vive la sua vita normale come se nessun essere umano morisse".

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Salmo presenta l'album RANCH: ogni volta è come se ripartissi daccapo

Milano, 7 mag. (askanews) - Distante dal classico immaginario western, RANCH rimanda a qualcosa di profondamente intimo e autentico per Salmo: è il suo rifugio in collina, nel cuore della Sardegna, dove ha scelto di isolarsi negli ultimi tempi, lontano dai riflettori e dagli algoritmi social, per guardarsi dentro, riconnettersi con la propria essenza, ripartire da sé, dalla famiglia, dalla sua musica. Per Salmo RANCH è una zona franca, l'abbraccio di una casa dove poter mettere tutto in pausa, ripensare le priorità, cambiare mentalità e abitudini, fare ordine e dare vita a un'esplosione di creatività.

Eterogeneo, ruvido, tagliente, sincero, RANCH è la fotografia sonora di un artista che non vuole essere incasellato, che cambia pelle ad ogni traccia, attraversando generi e stati d'animo con la sola bussola della sua ispirazione. Con RANCH Salmo torna sulle scene e lo fa a modo suo: nuova estetica, un unico feat (Kaos in BYE BYE) e 16 brani a comporre una tracklist essenziale, solo musica, tutta autenticità.

Per immergersi completamente nel viaggio sonoro e visivo di RANCH, ciascuna delle sedici tracce prende vita in un video dedicato: 16 visioni e 16 storie che si intrecciano in un unico flusso narrativo.

Il primo assaggio è arrivato proprio con l'opening track "ON FIRE", un banger che accende a tutta velocità il motore dell'album fissando da subito il tono del progetto, a celebrare l'artista che vive per l'arte. Il videoclip di ON FIRE -una produzione Maestro per la regia di YouNuts!- vede Salmo assoluto protagonista delle sequenze a dettare il flow incendiando letteralmente la scena.

Mai stanco di esplorare nuovi mondi e linguaggi, anche recentemente Salmo ha dato prova della sua abilità nel raccontare storie nella serie Gangs of Milano - Le nuove storie del Blocco, in qualità di attore e music supervisor. "Lavorare a questo progetto mi è servito tantissimo, mi ha cambiato. Dico di più: nel lavorare al disco, in certi momenti ho seguito la strada del mio personaggio Snake, che si isola per necessità e anche per ritrovare sé stesso".

Con l'uscita di RANCH l'attesa cresce anche sul fronte live, dove Salmo è da sempre sinonimo di potenza e spettacolo. Il primo grande appuntamento in agenda è LEBONSKI PARK, in scena il 6 settembre 2025 a Milano (Fiera Milano Live) e prodotto da Vivo Concerti e Lebonski 360. Un evento fuori scala che supera i confini del concerto per trasformarsi in esperienza immersiva e più che mai totalizzante nell'universo di Salmo. Un parco a tema a lui interamente dedicato, tra scenografie sorprendenti, richiami visivi alla sua discografia e una messa in scena che traduce l'universo di RANCH in spettacolo puro.

Dopo il LEBONSKI PARK, l'avventura live proseguirà in giro per il mondo con il SALMO WORLD TOUR 2025, la nuova tournée (annunciata oggi) e prodotta da Vivo Concerti e Lebonski 360 che tra ottobre e dicembre vedrà Salmo portare RANCH e il meglio del suo repertorio nei palasport di tutta Italia e fuori dai confini nazionali, sui palchi più infuocati d'Europa e degli States: l'occasione perfetta per lasciarsi travolgere dalla potenza di fuoco di Salmo, proprio dove dà il meglio di sé: on stage.

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L'attore Di Leva: a Gaza un genocidio del popolo palestinese

Milano, 7 mag. (askanews) -"E' un genocidio, questo mi interessa più che i dazi che stanno avendo un effetto su tutti quanti noi, che è inevitabile. Vorrei andare là, vorrei resistere là, ma so che la mia presenza sarebbe alquanto inutile. Quindi mi viene da dire, così come la penna ha dato tanto in Italia contro la camorra, contro la mafia, allora dico che la parola può fare tantissimo, la poesia può fare tantissimo, non è una cosa né scontata, né una cosa retorica". Lo ha detto l'attore Francesco Di Leva, a margine dell'incontro in Quirinale col presidente Mattarella, prima della cerimonia dei David di Donatello ai quali Di Leva è candidato come migliore attore non protagonista per il film "Famialia". "Ci credo veramente, non toglieranno mai dalla mia bocca, che quel popolo si chiama il popolo palestinese, non toglieranno mai dalla mia bocca che quella che è la Striscia di Gaza".

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