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Cannabis terapeutica contro dolore cronico, ma burocrazia frena

di TMNews giovedì 8 aprile 2021
3' di lettura

Roma, 9 apr. (askanews) - La Cannabis terapeutica è da tempo riconosciuta in ambito medico-scientifico nella cura del dolore cronico ma resistenze burocratiche e culturali con le conseguenti difficoltà nel reperirla, ne impediscono l'utilizzo su ampia scala. In Italia sono circa due milioni le persone che potrebbero assumerla ma l'accesso al farmaco si ferma a poche decine di migliaia di pazienti.

Askanews ha intervistato il dottor Marco Bertolotto, Primario del Centro terapia del dolore della Asl2 Liguria. A Genova, la Cannabis terapeutica viene utilizzata anche all'Ospedale Gaslini per il trattamento pediatrico di importanti patologie come l'epilessia farmacoresistente.

"Dal 2014 ho iniziato a trattare pazienti e posso dire che l'esperienza è straordinaria. Sia dal punto di vista delle conoscenze che si vanno ad acquisire utilizzando un prodotto che è ancora poco conosciuto dal punto di vista terapeutico, sia dal punto di vista umano perché cambia il paradigma del rapporto medico paziente nel momento in cui utilizzi, proponi la cannabis. Proprio perché deve essere seguito in modo diverso, devi personalizzare molto la terapia. E' la medicina che cambia il suo modo di proporsi quando si parla di cannabis terapeutica".

Un utilizzo mirato quindi a combattere il dolore cronico: "Spesso quando parliamo di dolore cronico pensiamo ai malati terminali, al tumore, in effetti sono i casi in cui si utilizza meno la cannabis. Per dolore cronico intendo tutto il dolore cronico benigno, quindi artrosi, artrite, fenomeni autoimmunitari articolari, dolore neuropatico, cefalee. Quindi tutto il mondo del dolore cronico che rappresenta il 25% della popolazione adulta".

Alle resistenze culturali e burocratiche, lamenta Bertolotto, si aggiunge anche il problema della reperibilità del prodotto. A fronte di un fabbisogno stimato per difetto in almeno due tonnellate annue, infatti, l'Italia riesce a metterne a disposizione meno di 900 chilogrammi: "Basta autorizzare la produzione in Italia e chiedere che venga data un'autorizzazione di genere farmaceutico e di fstto per noi per la canna per uso terapeutico e per noi il problema sarebbe risolto. Ci servono alcune tonnellate di cannabis e ne abbiamo meno di quelle che servono. Questo spesso ci costringe a utilizzare questa proposta in modo sottodosata, in modo poco corretto rispetto a quello che si dovrebbe fare".

Attualmente la legge vincola l'Italia ad importare tali prodotti da un'unica azienda olandese, la Bedrocan. Askanews ne ha parlato con Alessandro Pastorino, Ceo di FL Group, una delle sei società che dal 2015 sono autorizzate all'import e alla distribuzione in Italia:

"Essendo che il numero di pazienti e anche di medici che affrontano questo tipo di percorso è in costante aumento, non si è riusciti a seguire in maniera proporzionale l'aumento della domanda con un offerta adeguata. Da allora (il 2015 ndr) il mercato internazionale è evoluto, si sono presentati nuovi canali, nuove opportunità, ma non è mai stato fatto un passo verso quel tipo di opportunità.

"Nel breve una delle soluzioni che questo mercato potrebbe proporre e che la nostra filiera potrebbe assorbire è sicuramente l'accreditamento a nuove forme di approvvigionamento ovvero, laddove abbiamo prodotti equivalenti a quello olandese, noi importatori non abbiamo la possibilità di accedervi perché c'è questo tema dell'esclusività di approvvigionamento dall'Olanda. Se vi fosse un cambiamento, anche nella visione, nella gestione della filiera anche da parte del ministero della Salute, ci si potrebbe affacciare a un discorso di disponibilità molto maggiore che è quello che avviene in Germania".

Un'altra strada percorribile per ovviare alla carenza sul mercato, spiega Pastorino, è quella dei cosiddetti semilavorati che garantiscono un'elevata quantità e standardizzazione del prodotto: "Quelli che vengono descritti come semi lavorati sono niente altro che estratti di cannabis, un derivato che dall'inflorescenza, dal fiore, dalla materia prima, viene preparato e oggi questo lavoro lo fa la farmacia ed è anche fonte di problematiche perché oggi la farmacia si trova a dover essere una piccola industria farmaceutica che deve fare un estratto, titolarlo e quindi certificarlo, fare un'analisi e rilasciarlo.

"Sul mercato, e in Germania sono già presenti, l'industria ha fatto passi avanti sono già disponibili dei prodotti estratti che sono certificati in conformità con le norme e che potrebbero essere come principio attivo impiegati dal farmacista in modo meno complesso.

"Laddove invece l'industria potrebbe già portare sul mercato un prodotto pronto all'uso per il farmacista quindi un prodotto diluibile in base alla prescrizione del medico ma senza estrazione, lavorazione e certificazione e perdita di standardizzazione si avrebbe un prodotto che su larga scala potrebbe garantire a tutti i pazienti la medesima posologia e la medesima qualità".

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A Roma si accelera sull'Ucraina, Putin da Mosca: "Kiev ha fallito"

Roma, 26 apr. (askanews) - E' presto per dire che siano state ore decisive, ma di certo a Roma a margine del funerale in mondovisione di Papa Francesco - che mai aveva smesso di invocare la pace tra Russia e Ucraina - c'è stata un'accelerazione degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco. L'immagine che meglio li riassume è quella del breve incontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky proprio a San Pietro, un colloquio informale durato una quindicina di minuti. Zelensky ha poi ringraziato Trump in un post su X (ex Twitter), parlando di un "buon incontro", e anche la Casa Bianca lo ha definito produttivo. Dopo i funerali in Vaticano Zelensky è corso a Palazzo Chigi per un incontro con Giorgia Meloni, durato circa 45 minuti, mentre Meloni a sua volta ha salutato Donald Trump a margine delle esequie in Vaticano; ma il presidente Ucraino ha avuto bilaterali separati anche con il presidente francese Emmanuel Macron a Palazzo Bonaparte e con il premier britannico Keir Starmer, tutti a Roma per l'ultimo saluto al pontefice.

Nelle stesse ore da Mosca arrivavano immagini diverse: il presidente Vladimir Putin, il cui esercito nelle ultime settimane ha intensificato gli attacchi su obiettivi civili in Ucraina, ha incontrato da remoto il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov che gli ha riferito, a favore di telecamere, che tutta la regione russa del Kursk, occupata a sorpresa dall'Ucraina nell'autunno del 2024, sarebbe ormai stata liberata, ache grazie all'impiego di soldati nordcoreani. Putin ha commentato che secondo lui questo "crea le condizioni per un'ulteriore azione di successo delle nostre truppe in altri settori chiave del fronte e avvicina la sconfitta" di quello che ha definito "il regime neonazista" di Kiev che avrebbe "fallito". Lo stato maggiore ucraino ha smentatito le dichiarazione di Mosca, affermando che "la situazione è difficile", ma le unità di Kiev continuerebbero a "mantenere le loro posizioni".

Ma al di là delle propaganda, qualcosa potrebbe muoversi davvero: il portavoce del Cremlino ha fatto sapere sempre oggi che Putin, durante l'incontro avuto ieri con l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha confermato la disponibilità della Russia a negoziare con l'Ucraina senza precondizioni. Mentre per interposta persona è arrivata l'apertura di Kiev: "L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato", ha scritto Macron su X (ex Twitter), poco dopo l'incontro con Zelensky a Roma.

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Turisti incantati da passaggio della papamobile: "Un giorno speciale"

Roma, 26 apr. (askanews) - Turisti felici di aver assistito al passaggio della bara di Papa Francesco per le vie del centro di Roma, nel viaggio che lo ha portato dal Vaticano a Santa Maria Maggiore, la basilica di Roma che sarà la sua ultima casa. Sono circa 150.000 le persone che si sono riversate in strada per partecipare a questa "giornata speciale".

"È sicuramente un giorno triste per vedere il Papa, ma è anche un giorno bellissimo che, come sapete, tutti noi apprezziamo. Riunisce tutti qui in un unico posto, da tutto il mondo", ha affermato Sarmad Shamou, turista americano.

"Ho avuto l'occasione di assistere personalmente all'intera settimana di preparazione a questo funerale e, in quanto cristiana cattolica che ha già compiuto pellegrinaggi in passato, è davvero toccante: accade una volta nella vita", ha commentato Barbara Farhat, dal Brasile.

"Non sono credente, ma penso che sia molto importante per tutti. Penso che sia una grande manifestazione contro la guerra da parte della gente. È più importante essere qui che altrove", ha aggiunto Carlo Tsad, pensionato che vive a Roma.

"È stata una giornata speciale. È stato difficile elaborarla completamente, a dire il vero, piuttosto surreale. Abbiamo visto il Papa passare davanti al Colosseo circa mezz'ora fa e poi siamo corsi sui nostri scooter Lime il più velocemente possibile per cercare di vedere anche noi lo spettacolo. Sentiamo di aver imparato molto da questa giornata, ma dovremo elaborare tutto nel fine settimana", ha concluso il turista britannico Tom Cullimore.

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Meloni riceve Zelensky: "Sostegno a sforzi Trump per una pace giusta"

Roma, 26 apr. (askanews) - Dopo i funerali di Papa Francesco, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Secondo una nota di Palazzo Chigi, i due leader "hanno ribadito il sostegno agli sforzi del Presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all'Ucraina".

Nell'incontro, Meloni "ha salutato positivamente la piena disponibilità dell'Ucraina per un immediato cessate il fuoco. Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace".

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Palazzo Grassi si trasforma con il lavoro di Tatiana Trouvé

Venezia, 26 apr. (askanews) - Palazzo Grassi trasformato in un labirinto di segni e oggetti, in un intreccio di narrazioni, attraverso una serie di opere e interventi che intrecciano mondi interiori ed esteriori, reali e immaginari, nei quali il disegno e la scultura si scambiano continuamente di ruolo. La mostra "Tatiana Trouvé - La strana vita delle cose" è un'occasione per vedere come anche la scultura trova il modo di fare risuonare le sale del palazzo veneziano, normalmente pensato per accogliere soprattutto la pittura.

"Allestendo la mostra - ha detto ad askanews Tatiana Trouvé - ho iniziato a lavorare lo spazio e ho iniziato anche a capire che forse le mie sculture, le mie installazioni le stavo lavorando un po' come dei disegni o un po' come se il primo piano fossero gli spazi nei quali il visitatore entra in modo più fisico all'interno dei miei disegni. È anche un po' come il viaggio, un viaggio tra le diverse memorie, i diversi ricordi di una vita o di quello che si fa in una vita".

Muovendosi nel museo si percepisce come lo spazio espositivo è stato in qualche modo piegato, per aprire possibilità diverse, per indagare la forma scultorea come matrice di più vasta portata. "Ha usato il palazzo come una sua scultura - ci ha spiegato Caroline Bourgeois, curatrice della mostra insieme a James Lingwood - ha cambiato il percorso e proprio anche il sentimento del palazzo, partendo da questo pavimento che è diventato a sua volta una scultura e rappresenta la città e la sua laguna, ma se lo si osserva dall'alto ecco che diventa come una cosmogonia".

E la parola cosmogonia ha senso, perché la mostra sembra ogni volta ricreare dall'inizio la dimensione fisica degli oggetti, che diventano, sia nei disegni sia nelle opere tridimensionali, delle proiezioni della vita, del tempo, delle possibilità. "Si può ben vedere - ha aggiunto Trouvé - una categoria di oggetti che prediligo, che sono le scarpe, le borse, i cuscini, che fanno parte di un universo molto narrativo nel mio lavoro".

E se al primo piano le installazioni creano quasi un mondo alternativo, al secondo piano i disegni, alcuni dei quali mai esposti prima, sono una potentissima finestra sull'universo di Tatiana Trouvé, per molti versi sorprendente nella sua misteriosa chiarezza. "Le sculture diventano disegni i disegni diventano sculture e si ritrovano echi in tutte le stanze", ha concluso Caroline Bourgeois. E proprio la ricerca di questi echi forse rappresenta bene il senso della presenza dello spettatore nella mostra.

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