Immobiliare, il Covid non ha frenato i prezzi: nel 2020 +2,3%
Milano, 4 gen. (askanews) - Il mercato immobiliare nel 2020 ha risentito della pandemia a livello di compravendite, ma non di prezzi, con alcune città che hanno addirittura fatto segnare aumenti record. Crisi profonda invece per quanto riguarda gli affitti. Sono questi alcuni dei punti che emergono dai report di Idealista, di cui abbiamo incontrato il responsabile del Centro studi, Vincenzo De Tommaso.
"Il Covid - ha spiegato ad askanews - ha certamente provocato un processo di rallentamento del processo di ripresa del mercato immobiliare che era in atto in Italia già dallo scorso anno. Questo ha provocato un calo delle compravendite che noi stimiamo intorno al 15% e una riduzione notevole, dovuta in primo luogo ai due mesi di stop totale delle attività delle agenzie immobiliari e poi per il rallentamento fisiologico da parte degli utenti che hanno procrastinato la decisione d'acquisto".
Incertezze, dunque, che però non hanno provocato una riduzione dei prezzi, anzi. "Dal punto di vista dei prezzi - ha aggiunto De Tommaso - abbiamo registrato una sostanziale tenuta, anzi un incremento che a fine anno è del 2,3% per i prezzi di vendita. Con un andamento accelerato nelle città del Centro-Nord, in particolare con Milano che ha segnato nel 2020 un +20,2%".
Oltre che in Lombardia, i prezzi, secondo i dati di Idealista, sono cresciuti in Emilia-Romagna, nel Lazio e in Friuli-Venezia Giulia. Del tutto diversa, invece, la situazione del mercato degli affitti, che prima del Covid viveva un momento di forte espansione.
"Per quanto riguarda gli affitti - ha concluso De Tommaso - questo è il settore che nel 2020 ha risentito di più della crisi pandemica, possiamo parlare di un vero e proprio black-out del mercato che si è letteralmente fermato durante la prima ondata pandemica per poi fare molta fatica a riprendersi nel corso dell'anno".
Secondo Idealista nei fatti la pandemia ha accelerato tutti i processi che erano già in qualche modo latenti nel mercato, con tendenze che si prevede continueranno anche nel corso del 2021, anno nel quale, comunque, si spera che la mole delle compravendite possa tornare ai livelli pre-Covid.