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La Vittoria Alata torna a Brescia: una statua come identità

Milano, 21 dic. (askanews) - La Vittoria Alata, una delle più importanti statue bronzee di epoca romana, è ritornata a Brescia dopo due anni di restauro. Si tratta di una delle opere più rilevanti della romanità per composizione, materiale e conservazione, e uno dei pochi bronzi dell'epoca proveniente da scavo giunti fino a noi. Insomma, una meraviglia che attraversa il tempo e che in qualche modo vuole essere il perno culturale intorno a cui la città ridefinisce se stessa.

"La collocazione della Vittoria Alata nell'aula orientale del Capitolium - ha spiegato Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei - è diventata per la nostra Fondazione l'occasione per dare una grande e nuova centralità a Brixia, parco archeologico di Brescia romana. Il Capitolium, finalmente, si congiunge idealmente al Museo di Santa Giulia e poi a tutto il resto della città, attraverso un palinsesto della durata di due anni".

Con il ritorno della Vittoria Alata, infatti, il parco archeologico riapre, anche con lo scopo di fare sì che la statua diventi un'icona, attraverso la quale rilanciare l'idea stessa della città, perché l'opera, con la propria forza, afferma la sua profonda identità. "Assevera in qualche modo l'universalità di un messaggio - ha aggiunto Karadjov - che vede in Brescia una grande capitale culturale".

Per accogliere al meglio la Vittoria Alata, la Fondazione Brescia Musei ha affidato l'allestimento degli spazi che la ospitano all'architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg e ha concepito una serie di iniziative, dal tributo di Isgrò in Metropolitana fino alla mostra di Francesco Vezzoli che verrà, per connettere in maniera sempre più stretta il classico e il contemporaneo.

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