Catalogna, seggi nel mirino di Madrid per bloccare il referendum

sabato 30 settembre 2017
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Barcellona (askanews) - Il braccio di ferro tra Madrid e Barcellona in vista del referendum per l'indipendenza della Catalogna previsto ma vietato per domenica si fa sempre più duro. Le forze di polizia spagnole hanno avviato le operazioni per "neutralizzare" i seggi e i siti che i promotori della consultazione popolare hanno istituito per il voto. Il governo centrale spagnolo che ha proibito la conultazione del primo ottobre , cerca di evitare il voto alternando appelli alla ragionevolezza e misure coercitive. La polizia ha confiscato quasi 10 milioni di schede e ha fatto chiudere numerosi siti che fornivano informazioni sul referendum. "Credo che in una situazione come questa la cosa più sensata e ragionevole è tornare al senso comune e mettere fine a questa storia, che produce solo divisioni" ha detto Mariano Rajoy, ricevuto alla Casa bianca da Donald Trump che gli ha assicurato il suo appoggio. A Barcellona intanto continua la mobilitazione. "La gente domenica andrà a votare in massa e pacificamente" ha ribadito Raul Romeva ministro degli Affari esteri di Barcellona. Un appoggio all'indipendentismo catalano è arrivato dall'Eta. Il gruppo separatista basco ha denunciato la risposta di Madrid alle aspirazioni dei catalani, dicendo che lo Stato spagnolo è "una prigione per i popoli".